G7 Cultura e l’incognita Pompei: la prima sfida del neoministro Alessandro Giuli
POMPEI. Dal 19 al 21 settembre 2024, la Campania sarà al centro dell’attenzione internazionale, ospitando il G7 della Cultura. Ma, a pochi giorni dall’evento, la macchina organizzativa del vertice deve ancora risolvere alcuni nodi cruciali. Il neoministro della Cultura, Alessandro Giuli, fresco di nomina, è chiamato a prendere rapidamente in mano la situazione, subentrando all’ex ministro Gennaro Sangiuliano, dimessosi ieri a seguito di un’ondata di polemiche.
L’assenza di un programma definitivo e i dubbi sulla sicurezza sono i principali punti critici che Giuli dovrà affrontare. Alcuni Paesi partecipanti, infatti, avrebbero espresso perplessità riguardo al dispositivo di sicurezza, aggravate dalla vicenda che ha visto contrapporsi Sangiuliano e l’imprenditrice di Pompei, Maria Rosaria Boccia.
Si tratta di una questione delicata che ha generato non poche preoccupazioni all’interno degli apparati governativi (anche esteri), specialmente dopo che Boccia ha dichiarato alla stampa che il sopralluogo compiuto insieme all’ex ministro a Pompei il 3 giugno scorso fosse strettamente legato alla preparazione del G7, e che erano state scambiate informazioni riservate via email.
Nonostante i tempi stretti, il passaggio di consegne dovrà essere rapido e preciso. Il neoministro Giuli avrà l’onere di garantire che il G7 si svolga senza intoppi e che i riflettori si concentrino sulle bellezze della Campania e non sulle polemiche interne al governo.
Tra i partecipanti al vertice, oltre a Giuli, saranno presenti importanti figure della politica culturale mondiale: la canadese Pascale St-Onge, la britannica Lisa Nandy, la tedesca Claudia Roth, la francese Rachida Dati, la statunitense Lee Satterfield e il giapponese Masahito Moriyama, unico altro ministro uomo assieme a Giuli.
Il programma della tre giorni è, per ora, delineato solo a grandi linee. L’inizio dei lavori è previsto per il 19 settembre al Museo Archeologico di Napoli, mentre il giorno successivo le delegazioni si riuniranno a Palazzo Reale. La conclusione del vertice è fissata per il 21 settembre, nuovamente a Palazzo Reale.
Tuttavia, la vera incognita riguarda la serata del 20 settembre, quando è in programma una visita agli Scavi di Pompei, seguita da un concerto dell’Orchestra “Scarlatti” di Napoli, diretta dalla maestra Beatrice Venezi, e una cena nella suggestiva Palestra Grande.
Nonostante la bozza del programma includa ancora Pompei, la tappa potrebbe saltare, soprattutto a causa delle questioni di sicurezza sollevate dagli apparati preposti. Per gli organizzatori, una modifica che concentrasse tutto l’evento a Napoli renderebbe più gestibili gli spostamenti dei ministri, ma il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, spera che la tappa venga confermata.
«Se tutto il programma iniziale verrà confermato, non posso che esprimere grande piacere» ha dichiarato Lo Sapio all’Ansa. Il sindaco, infatti, ha espresso grande ottimismo, confidando nel Prefetto di Napoli, Michele di Bari, il quale però ha però precisato di non poter prendere una decisione finché non sarà disponibile il programma definitivo.
Di Bari ha sottolineato anche che la gestione della sicurezza dipende strettamente dall’ufficializzazione del programma, la cui definizione spetta esclusivamente al Ministero della Cultura. In questo scenario, il neoministro Giuli si trova a dover gestire una complessa situazione logistica e diplomatica. La visita a Pompei, se confermata, rappresenterà un punto cruciale non solo per il valore culturale del sito archeologico, ma anche per il peso simbolico che la città ha acquisito in questa vicenda.
Il sindaco Lo Sapio ha inoltre commentato con l’Ansa le dimissioni di Sangiuliano, affermando di aver appreso la notizia con amarezza, ma di rispettare la sua decisione, attribuendola al desiderio dell’ex ministro di stare vicino alla moglie, una scelta che, a detta del sindaco, dimostra «valori che non tutti hanno».
Nonostante il cambiamento al vertice, Lo Sapio ha espresso la sua disponibilità a collaborare con Giuli, offrendo la piena accoglienza della città al nuovo ministro, così come era stato fatto in passato con Dario Franceschini e Sangiuliano, ai quali sono state consegnate le chiavi (d’oro) della città di Pompei.
Ora, con le lancette dell’orologio che scorrono rapidamente verso il 19 settembre, il nuovo inquilino del Collegio Romano dovrà gestire con efficacia questa sfida, non solo garantendo il successo del vertice, ma anche risolvendo i nodi legati alla sicurezza e alla gestione del programma, mentre gli occhi del mondo saranno puntati sulla Campania e le sue meraviglie. E, si spera, anche su Pompei.