Pizza che passione! Una pietanza amata in tutto il mondo, non solo dagli italiani
In ogni angolo del mondo la parola pizza viene associata all’Italia, e non potrebbe essere altrimenti considerando che questa pietanza rappresenta, da un punto di vista gastronomico, uno dei fiori all’occhiello del made in Italy. È sintomatico il fatto che non esiste, in alcuna altra lingua, una parola o un sinonimo per indicare la pizza che di fatto è un termine intraducibile.
Secondo i dati della Coldiretti di qualche mese fa, la pizza più consumata in assoluto è la margherita. Dati confermati anche da Just Eat, azienda che si occupa delle consegne a domicilio, secondo la quale nel 2023 la più richiesta in assoluto è stata proprio la margherita, seguita dalla diavola e dalla capricciosa. I numeri sono davvero impressionanti: 5,5 milioni di chili di pizza impastati e oltre 5.800 chilometri macinati dai rider per la consegna a domicilio della pizza, la stessa distanza che ci vuole per arrivare da Roma al Polo Nord.
Gli americani, che hanno un debole per il made in Italy, sono tra i primi consumatori di pizza in tutto il mondo con ben 13 chili a testa all’anno. In Europa al primo posto ci sono naturalmente gli italiani, con 7,8 chili. Al secondo pasto gli spagnoli, con 4,3 chili, e al terzo posto a pari merito francesi e tedeschi con 4,2 chili. A seguire troviamo poi i britannici (4 chili), i belgi (3,8 chili), i portoghesi (3,6 chili) e gli austriaci (3,3 chili).
Emergono numeri impressionanti anche ponendo il settore sotto le lente di ingrandimento del mondo lavorativo ed economico: oltre 15 miliardi di euro all’anno di fatturato e 100.000 addetti occupati a tempo pieno e altri 100.000 nel weekend.
Insomma la pizza è una tradizione evergreen in Italia, e proprio per questo motivo resta sempre un’idea più che valida quella di aprire una pizzeria a taglio, che sta nascendo soprattutto in prossimità di scuole e università. La pizzeria a taglio è nota per vendere prodotti a basso costo ma di qualità, perciò trovano terreno fertile vicino le scuole e le università. Ovviamente si possono tranquillamente aprire anche vicino aziende, uffici o zone comunque densamente popolate e ad alto flusso turistico.
Chiaramente bisogna fare degli investimenti per aprire questa tipologia di business, sfruttando gli incentivi disponibili e le opportunità della finanza agevolata. Per avere un quadro completo rimandiamo all’articolo sul blog su ContributiPMI che spiega nei dettagli come aprire una pizzeria a taglio, tenendo conto dei requisiti necessari, della location e delle attrezzature. Ciò che conta è fare un business plan completo e dettagliato, cosa che un professionista può fare, per tenere traccia dei costi fissi e variabili e dei profitti.
Sarebbe una buona idea proporre prodotti stagionali e locali, riducendo così l’impatto ambientale e offrendo una proposta gastronomica di qualità e capace di differenziarsi dalla concorrenza. Anche inserire nel menu prodotti per persone celiache, intolleranti o allergiche è un’ottima strategia per guadagnarsi la fiducia di una fetta di pubblico molto ampia.