Inaugurata la terza porta in bronzo del Santuario di Pompei
POMPEI. È stata inaugurata ieri, nell’ultimo giorno del mese di maggio, mese mariano e dunque dedicato alla Madonna e al santo Rosario, la terza porta di bronzo della Basilica, che invita a contemplare la presenza della Madonna nel Vangelo.
A creare l’opera è stato il sacerdote e artista don Battista Marello, già autore della porta centrale e di quella della navata destra. Si completa così il ciclo di porte monumentali in bronzo che dal maggio 2021 impreziosiscono la basilica mariana e rendono più profonda l’esperienza spirituale dei pellegrini e dei visitatori.
Se la porta monumentale centrale (maggio 2021) invita a riscoprire la bellezza del pellegrinaggio terreno posto sotto la tutela dello sguardo materno della Vergine, mentre la porta della navata di destra (ottobre 2023) esorta chi entra a considerare quanto hanno operato l’instancabile Bartolo Longo e la consorte Marianna, la porta di sinistra (2024) chiama a contemplare i momenti salienti della presenza della Madonna nel Vangelo.
«I pannelli – spiega l’autore – si susseguono in successione temporale e rimandano alla teoria dei quadretti dei misteri che racchiudevano fin dal ’500 le grandi tele della Madonna del Rosario. Dintorno alle scene librano nel vuoto numerosi rosari quasi a riecheggiarne la recita che da oltre 150 anni i pellegrini vanno sgranando come grani di grazia di una sola corona di salvezza nella Valle di Pompei».
Plasmate con un accentuato rilievo, le 8 formelle che decorano la porta bronzea danno la possibilità alle figure di emergere con maggiore forza e dialogare con chi le osserva. I personaggi si ritrovano a interagire tra loro affidando al linguaggio delle mani il messaggio trasmesso dalla singola formella.
Tra le scene descritte c’è la mano destra della Vergine che sta per cogliere il giglio offertole dall’Angelo a significare l’assenso alla proposta sponsale divina; il dito che Zaccaria punta sulle sue labbra rese mute nella visione al tempio, lo stringere la mano di Giuseppe a Maria per rasserenarla lungo la fuga in Egitto e l’invito della Madonna nel sollecitare il generoso intervento del Figlio e togliere dall’imbarazzo gli sposi di Cana.
E ancora, l’intrecciarsi dei capelli del Cristo Crocefisso con la mano del cuore di Maria dolente, le mani oranti nel momento della Pentecoste, sino a quelle dell’angelo che sorregge la Vergine Assunta pronta ad essere accolta dalle mani del Padre e ricevere la corona dal Figlio Risorto, ma per sempre segnato dalla Passione. Le porte del Santuario, ha avuto modo dire l’arcivescovo di Pompei Tommaso Caputo, «varcate ogni giorno da migliaia di pellegrini, sono braccia aperte, rifugio sicuro per gli uomini e le donne del nostro tempo».