Frammenti di affreschi di Pompei in una mostra d’arte contemporanea negli Usa
POMPEI. Nel dicembre 2020 il Parco Archeologico di Pompei ha avviato il programma di arte contemporanea “Pompeii Commitment. Archaeological Matters” nella ricerca di forme alternative di conoscenza nell’ambito di funzioni mutevoli e in continua espansione nel tempo, funzionali all’interpretazione e alla condivisione di molteplici potenzialità insite nella conoscenza degli scavi archeologici di Pompei.
“In the House of the Trembling Eye” è una mostra collettiva allestita dall’artista londinese Allison Katz nell’intera sede dell’Aspen Art Museum (Usa), dove sarà visitabile dal 30 maggio al 29 settembre 2024. È stata organizzata in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei nel 45esimo anniversario dell’Aspen Art Museum e nel 10° anniversario dell’edificio, progettato da Shigeru Ban.
Disvela le affinità tra oltre cento opere d’arte e oggetti di stili ed epoche diverse, celebrando l’inesauribile capacità della pittura di generare nuove conversazioni nel tempo. Nell’allestimento di una mostra che incorpora opere provenienti da collezioni d’arte personali di Aspen e dintorni, Katz interpreta la curatela e il display come estensioni del dipingere.
“In the House of the Trembling Eye” presenta le sue opere accanto a quelle di oltre cinquanta artisti e ad una serie di frammenti di affreschi provenienti dagli Scavi di Pompei. La fluidità e l’uso misto degli spazi negli ambienti domestici antichi come quelli di Pompei, immaginati dall’artista come anticipazione del museo contemporaneo, diventano linee guida dell’allestimento della mostra.
Le opere sono state esposte in un ambito ispirato alle antiche domus pompeiane. La mostra sarà la prima esperienza in Nord America che mette insieme arte contemporanea ed antichi frammenti di affresco, molti dei quali inediti. Katz stabilisce relazioni formali e simboliche tra i frammenti antichi e le opere d’arte del XX e XXI secolo in base a connessioni emotive in cui residui culturali, storia dell’arte e autobiografia dialogano con memoria, inconscio e questioni di gusto.
In questo modo il linguaggio dell’artista si trasforma in un work in progress che procede parallelamente alla discendenza da un’opera all’altra. L’allestimento delle mostre è inestricabilmente legato alla pratica pittorica e frequentemente crea un’opera d’arte a parte. “In the House of the Trembling Eye” mette in primo piano problematiche filosofiche sull’interpretazione del potere della pittura considerato autonomamente da quello dell’apparato espositivo, che media la sua mutevolezza.
Per Katz la pittura è una conversazione con la mutevolezza del tempo, in cui adegua tecniche e luoghi d’esposizione. Guidati dall’architettura della mostra i visitatori vengono coinvolti nell’incessante performance di immaginazione mutevole della pittura.