“Cerimoniale: la sostanza dietro la forma”: Enrico Passaro ha presentato il suo libro a Pompei
POMPEI. Chi pensa che le cerimonie ufficiali che qualche volta ci capita di vedere in tv (ad esempio l’insediamento di un nuovo Governo o un vertice tra capi di Stato) sia solo un sfoggio di inutili formalità si sbaglia di grosso. E sbaglia ancora di più chi ritiene che oltre la “forma”, non ci sia alcuna “sostanza”.
Anzi, in questi casi si potrebbe dire che è proprio il rispetto rigoroso della “forma” che dà valenza (e quindi “sostanza”) ad un gesto, ad un protocollo, ad una procedura che diventa quasi “rito” istituzionale, anche quando non codificato.
In sintesi è quanto ha illustrato Enrico Passaro, dal 2009 al 2023 capo dell’Ufficio del Cerimoniale di Palazzo Chigi, che lo scorso 26 gennaio ha presentato a Pompei il suo ultimo libro “Cerimoniale: la sostanza dietro la forma” (pp. 134, edito da Il Grifone).
L’incontro con l’ex alto funzionario di Stato (oggi in pensione) si è svolto a palazzo De Fusco, sede dell’ente municipale, ed è stato organizzato dal Club Lions Pompei Host, presieduto dall’avvocato Claudio D’Alessio.
Alla presentazione del libro, che rientra nel protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso anno tra Comune di Pompei e Lions, è intervenuto per i saluti istituzionali il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio, il quale ha omaggiato l’autore con un volume sulla nascita della Nuova Pompei.
Passaro, classe 1958, originario della vicina Cava de’ Tirreni, come detto, per circa 15 anni (dal Governo Berlusconi a quello Draghi) è stato al vertice dell’Ufficio Cerimoniale del Governo. Compito del Cerimoniale è quello di curare la forma dei comportamenti delle autorità pubbliche nelle cerimonie e nella vita istituzionale.
La “forma”, cioè il modo in cui un’autorità interpreta il suo personaggio legato al ruolo che le circostanze gli hanno attribuito. In altre parole un Presidente della Repubblica deve “fare” il Presidente della Repubblica, così come un capo di Governo deve “fare” il capo di Governo.
Ovvero deve comportarsi (nella sostanza, ma anche nella forma) come impone la carica istituzionale che in quel momento ricopre.
Si all’impaccio delle prime uscite ufficiali, alle possibili gaffe diffuse attraverso le immagini televisive e giornalistiche, alle battute e alle facili ironie degli osservatori più smaliziati. È il terrore di tutti i nuovi leader approcciarsi ai simboli delle istituzioni, dimostrare di esserne all’altezza, di capire il significato di gesti e comportamenti prescritti nelle cerimonie ufficiali.
E non è un caso improbabile. Come ha ricordato Passaro, dopo l’ultimo Governo Berlusconi ogni premier che si è succeduto a Palazzo Chigi si è trovato ad assumere la carica per la prima volta: è stato il caso di Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte e dello stesso Giulio Draghi.
Come anticipato, nel libro di Passaro si parla anche di un secondo assunto divulgato negli ambienti dei cerimonialisti: “La forma è anche sostanza”. E allora, per comprendere la “forma”, bisogna capire la “sostanza” che la sostiene. In “Cerimoniale: la sostanza dietro la forma” si percorrono i più significativi sentieri sostanziali da cui scaturiscono i comportamenti protocollari. E si comprende che il cerimoniale è anche baluardo dell’etica pubblica.