Pompei si dota del nuovo Piano di Protezione Civile: il precedente risaliva al 1992

POMPEI. Dopo quasi 34 anni il Comune di Pompei si è dotato del nuovo Piano di Protezione Civile. Il documento, fondamentale per la gestione dei rischi e soprattutto dei soccorsi successivi a eventi o calamità naturali, è stato approvato nel consiglio comunale dello scorso 11 dicembre 2023.

La redazione del nuovo Piano, che ha sostituito quello ormai obsoleto del 1992, era stata affidata nel 2022 al prof. Pasquale Miano, lo stesso professionista che sta lavorando (dal 2021) al Piano urbanistico (Puc) di cui il Piano di Protezione Civile è parte integrante. Alla stesura ha collaborato il personale dell’Ufficio tecnico e dell’Ufficio Europa del Comune di Pompei.

L’approvazione del Piano di Protezione Civile a dicembre, inoltre, consentirà all’amministrazione comunale di non perdere un finanziamento già accordato nel 2020 dalla Regione Campania e finalizzato proprio alla redazione del documento di gestione delle emergenze.

«È stato fatto un ottimo lavoro e voglio ringraziare chi ha redatto il Piano» commenta l’assessore con delega alla Protezione Civile, Vincenzo Mazzetti, che aggiunge: «Si tratta però di un primo passo. Per sua natura il Piano è uno “strumento dinamico” e successivamente si potranno apportare tutti i miglioramenti opportuni o necessari».

«Questo – ha continuato Mazzetti – è un Piano che dall’inizio del 2020 non veniva portato avanti. Questa amministrazione l’ha ripreso e l’ha portato a conclusione, nei tempi corretti. I costi per la redazione sono coperti da finanziamenti regionali. Successivamente, con il bando per il reclutamento di volontari, si cercherà di ricostituire una unità operativa di Protezione Civile».

Cosa prevede nello specifico il nuovo Piano di Protezione Civile del Comune di Pompei? Il documento analizza i rischi presenti nel contesto comunale ed è finalizzato all’individuazione delle contromisure (da adottare solo nei casi peggiori) per l’evacuazione della città e la messa in salvo di cittadini, fasce deboli (anziani, disabili, ecc.) e turisti.

Sono stati individuate 5 categorie di rischio, tra cui il rischio sismico (per la vicinanza con l’area vesuviana e con la zona appenninica), il rischio idraulico e da alluvione (all’interno del versante meridionale del Comune), il rischio tsunami (anche se dì dimensioni ridotte), il rischio vulcanico (per la presenza del complesso Somma-Vesuvio) e il rischio di incidente rilevante.

In base alla tipologia di evento calamitoso ed alla sua intensità, il Piano prevede l’attivazione della relativa procedura per la messa in sicurezza della popolazione. Le tavole cartografiche del Piano, indicano gli scenari di rischio ed i possibili modelli di intervento per ogni scenario.

Oltre alle strutture operative quali scuole, ospedali, strutture sanitarie, forze dell’ordine, il Piano individua anche il Centro di Coordinamento Comunale (Coc, con sede per ora nei locali del museo d’Impresa di palazzo De Fusco, poi andrà negli spazi dell’ex Pretura in corso di riqualificazione) e le Aree di emergenza come le Aree di attesa, le Aree di accoglienza o di ricovero e le Aree di ammassamento soccorritori e risorse.

La localizzazione di queste aree ricade in maniera abbastanza omogenea all’interno di tutto il territorio comunale, prendendo in considerazione in primis gli spazi aperti di uso pubblico, quali slarghi, piazze, campi sportivi, luoghi di pertinenza esterni agli istituti scolastici.

Per il Comune di Pompei il Gate assegnato per l’uscita dei mezzi di trasporto collettivo messi a disposizione per l’emergenza è denominato G9: Pompei-Scafati. L’area di incontro assegnata per i cittadini di Pompei che non hanno possibilità di alloggiare in luoghi sicuri presso familiari o simili è il porto di Salerno.

La regione gemellata per accogliere lo popolazione durante il piano di allontanamento è la Sardegna, con arrivo al porto di Cagliari. In caso di allarme, l’allontanamento della popolazione avverrà dalla dichiarazione di allarme in un tempo complessivo di 72 ore (3 giorni).

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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