Pompei apre le porte del cantiere di scavo della Regio IX
POMPEI. Dal 3 gennaio 2024 apre le porte al pubblico il cantiere dei nuovi scavi della Regio IX di Pompei. Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, alle ore 11 sarà possibile accedere in gruppi di 15 persone all’area accompagnati dal personale di cantiere, che illustrerà i principali rinvenimenti e ambienti emersi e la metodologia di scavo.
Per partecipare alla visita (che sarà di 45 minuti) è necessario prenotarsi al numero 3272716666. Il servizio di prenotazione è attivo, a partire dal 2 gennaio, dalle 9.30 alle 13.30 dal lunedì al venerdì. Il punto di incontro è Via di Nola (angolo nord ovest dell’Insula 10 della Regio IX, fra via di Nola e Vicolo dei Gladiatori).
L’apertura del cantiere al pubblico costituisce uno dei migliorativi offerti dalla Ati Cooperativa Archeologia/Minerva S.r.l aggiudicataria dei lavori. L’iniziativa del Parco archeologico di Pompei sarà valida fino al 30 aprile 2024.
Le indagini nella cosiddetta Regio IX di Pompei – uno dei nove quartieri in cui è suddiviso il sito – sono partite a febbraio 2023, in un’area estesa per circa 3.200 metri quadri, quasi un intero isolato della città antica sepolta nel 79 d.C. dal Vesuvio.
Il progetto si inserisce in un più ampio approccio che mira a rettificare e risolvere i problemi idrogeologici e conservativi dei fronti di scavo, ovvero il confine tra la parte scavata e quella inesplorata della città antica. Quest’ultima ammonta a circa 22 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto lapilli e cenere, quasi un terzo dell’abitato antico.
Lo scavo in quest’area della Regio IX, lungo via di Nola, iniziò nel 1888 ma fu ben presto interrotto. Dopo più di un secolo è stato ripreso ed ha restituito due case ad atrio, già parzialmente indagate nell’Ottocento, costruite in età Sannitica e trasformate nel I secolo d.C. in officine produttive.
Si tratta di una fullonica (lavanderia) impiantata nell’atrio dell’abitazione al civico 2, con banconi da lavoro e vasche per il lavaggio e la tintura degli abiti e di un panificio con il forno, con gli spazi per le macine e gli ambienti per la lavorazione dei prodotti alimentari da distribuire in città.
In questi ultimi ambienti sono affiorati i resti ossei di tre vittime dell’eruzione, tre pompeiani che si erano rifugiati in cerca della salvezza e che hanno invece trovato la morte sotto i crolli dei solai. Una serie di osservazioni ha dimostrato che le persone impiegate nei lavori del panificio, così come gli asini usati per macinare il grano necessario a produrre il pane, fossero rinchiusi e sfruttati in condizioni di schiavitù.
L’ambiente emerso si presenta angusto e senza affaccio esterno, con piccole finestre con grate in ferro per il passaggio della luce. E nel pavimento ci sono intagli che servivano a coordinare il movimento degli animali, costretti a girare per ore con gli occhi bendati.
Su una delle pareti dell’atrio, invece, è emerso l’affresco di una natura morta – che ricorda la “pizza” dei nostri giorni – raffigurante una focaccia di forma piatta che funge da supporto per frutti vari (individuabili un melograno e forse un dattero), condita con spezie o forse piuttosto con un tipo di pesto (moretum in latino), indicato da puntini color giallastro e ocra.
Sullo stesso vassoio, frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, accanto a datteri e melograni. Si tratta di un genere di immagini, noto in antico con il nome xenia, che prendeva spunto dai “doni ospitali” che si offrivano agli ospiti secondo una tradizione greca, risalente al periodo ellenistico (III-I secolo a.C.).
Le visite, effettuate dal personale impegnato nel cantiere saranno incentrate sull’illustrazione degli ambienti emersi e sulle attività in corso, con particolare attenzione agli aspetti delle metodologie di lavoro degli archeologi e dei restauratori e sulle tecniche di indagine, volte al recupero integrale del potenziale informativo della stratigrafia anche grazie all’applicazione di indagini scientifiche multidisciplinari. In caso di forte pioggia la visita sarà annullata e saranno contattati telefonicamente i partecipanti.