Körperformer: la rassega di danza contemporanea alla Sala Assoli di Napoli

NAPOLI. Dal 5 al 10 gennaio 2024 la Sala Assoli di Napoli ospita la rassegna di danza contemporanea Körperformer, con la direzione artistica di Gennaro Cimmino.

Intento del progetto è offrire spazio ai lavori dei coreografi campani, con l’intento di creare un intreccio di linguaggi coreografici, di dare spazio espressivo a chi si dedica alla ricerca nella danza sul territorio. Di avvicinare, infine, il pubblico ad un’arte troppo spesso relegata in una posizione elitaria e fruibile solo da una ristretta cerchia di interessati ed appassionati.

Creare realtà del genere si rivela utile non solo ai coreografi ed ai danzatori coinvolti nel progetto, ma alla danza stessa, che trova spazio fertile per proliferare, confrontarsi e creare comunità attorno a qualcosa che sicuramente erudisce e sensibilizza il pubblico.

A riprova di ciò, la sala piena la sera dell’8 dicembre 2023 alla presentazione del lavoro “De-genertion” di Marco Auggiero. La performance, divisa in due parti titolate rispettivamente “Dark Evolution” e “Lux et Umbra”, mostra dapprima una dimensione oscura, dereale, al limite del distopico, succube di un velo oscuro che la sommerge, del progresso tecnologico, con un’umanità ormai divenuta branco animale, istintiva e schiava, che ha perso totalmente la propria essenza.

Seguono la luce e l’ombra, parti coessenziali, che non esistono se non l’una grazie all’altra, l’oscurità è però rappresentata come assenza, come qualcosa che turba, mentre la luce avvolge, illumina, ravviva. Il pezzo, danzato molto bene dagli interpreti, ha offerto una serata di danza che ha mostrato quanto l’attenzione rispetto a quest’arte debba essere sempre desta, sempre viva, sempre illuminata appunto, per non lasciarla abbandonata all’oscurità.

Perché accendere una luce su qualcosa aiuta un’intera comunità a guardare in quella direzione e questo fa bene alla danza ed ai cittadini, li aiuta a scoprire qualcosa di bello e tante realtà spesso abbandonate a loro stesse. Una rassegna di danza contemporanea come questa non può che essere un’iniziativa lodevole e sì, bisogna accendere luce su di essa.