“Pompei. la città incantata”: il libro di Zuchtriegel presentato da Lions e Rotary
POMPEI. Il complesso bandistico Bartolo Longo – Città di Pompei ha dato il via, con le sue note, alla bella serata di cultura che ha proposto sul palco del teatro Di Costanzo-Mattiello una conversazione, molto partecipata, sul libro “La città incantata” di Gabriel Zuchtriegel.
Il merito dell’iniziativa è del Rotary Club di Pompei e del Club Lions Pompei Host, che hanno messo in “scena” un dibattito sul racconto autobiografico e di materia archeologica del giovane autore Gabriel Zuchtriegel.
Protagonisti sono stati l’autore del saggio e il docente universitario Gennaro Carillo, introdotti da Maria Francesca Asilo. La straordinaria partecipazione all’evento ha accelerato i tempi di “contagio” del virus dell’incantamento, trasmesso dal giovane intellettuale alemanno che prima di tanti altri è stato affascinato di un contesto archeologico incredibilmente incantevole.
Le meraviglie di Pompei superano sempre l’immaginazione di visitatori e turisti. Si tratta per tutti di una suggestione ancorata alla labilità del tempo, perché una straordinaria serie di coincidenze hanno lasciato intatte nei secoli evidenze palpabili di una civiltà di venti secoli fa.
La scoperta archeologica di un laborioso centro commerciale dell’antichità Imperiale Romana ha riproposto la conoscenza di uno stile di vita che si presta a varie interpretazioni, condizionate dalle mode di pensiero. Zuchtriegel ne ha commentato tre orientamenti diversi di lettura a partire dalla Pompei scoperta nel diciottesimo secolo: evento che ha cambiato il mondo intero, influenzandone la moda di pensiero e le correnti artistiche ed urbanistiche.
I presenti alla manifestazione del 15 novembre 2023 hanno sottolineato con continui applausi la condivisione del dibattito e si sono emozionati alle parole a cuore aperto del giovane autore del libro, che ha trasmesso con onestà intellettuale sentimenti personali spesso contrastanti tra loro.
Si tratta di sensi di entusiasmo e smarrimento di chi è approdato ad un protagonismo invidiabile e allo stesso tempo rischioso, dovuto alla partecipazione decisiva (insieme a pochi altri) alle più recenti scoperte archeologiche di Pompei, ricche di fascino e di un mistero in parte ancora da interpretare.
Ci riferiamo alla scoperta del Carro della Sposa “scippato ai tombaroli” a Civita Giuliana, grazie ad un cantiere di scavo che ha coniugato con intuizione esemplare legalità e cultura. È anche arrivata, nel corso dello scavo presso la necropoli di Porta di Sarno, la scoperta di una tomba, singolare per la presenza al suo interno della salma imbalsamata di un liberto.
Le iscrizioni tombali hanno comunicato ai posteri l’identità del defunto, un ex schiavo protagonista di una formidabile scalata sociale (come tanti altri nella Pompei antica, diversamente, purtroppo, da quella attuale).
Un liberto pervenuto al rango augustale e al ruolo sociale gratificante di organizzatore di spettacoli in lingua greca. Zuchtriegel ha commentato a proposito che la magia dell’incanto, in questi casi, non dipende solo dal valore materiale e/o artistico delle scoperte rinvenute sotto la cenere e i lapilli del Vesuvio, perché la stessa emozione si prova anche nell’osservazione di oggetti essenziali della vita corrente, abbandonati dai fuggiaschi nel corso dell’epocale tragedia pliniana in contesti minimali, come tracce di vita sospese nel tempo.
Le emozioni che si provano alla scoperta di scorci di una civiltà straordinaria del passato si alternano a quelle che si provano nell’osservazione della miseria devastante delle sue classi sociali subalterne. Entrambe sospese nel tempo. La nostra empatia scandaglia ed assorbe il senso di vicende umane così diverse eppure tanto simili a quelle contemporanee.
In conclusione, l’archeologia pompeiana ci regala suggestioni straordinarie e di difficile descrizione con le parole del nostro tempo. A questo punto bisogna far ricorso a parole “di magia” per descrivere un inconsueto stupore. Zuchtriegel ha svolto bene il compito di narratore affascinato, perché è riuscito, con una semplicità esemplare, a trasmettere emozioni diversamente indescrivibili.
È riuscito, parimenti, a comunicare le ansie intime e quelle indotte da eventi imprevisti durante il suo eccezionale percorso professionale e dal compito di spiegare il valore di una singolare “finestra magica sulla storia” sospesa al filo del tempo.
Zuchtriegel ha percorso in breve il tragitto da studente a studioso. Uno step veloce che gli ha agevolato la possibilità di confrontare le delusioni provate nel corso degli studi, quando i suoi entusiasmi giovanili si sono “raffreddati” nella noia di alcune nozioni, in contrasto con le gratificazioni provate nella ricerca archeologica, che ha dato fuoco alla sua innata passione nello studio diretto di antichità della Magna Grecia a Paestum e dell’Impero Romano a Pompei.
Ha raccontato con entusiasmo i successi conseguiti in iniziative professionali fortunate nella Pompei “incantata”, da cui consegue l’impegno di coinvolgere nella crescita civile i giovani del territorio vesuviano, motivandoli verso il sapere positivo, commentato felicemente da Carillo con la massima di Plutarco: «I giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere».
Al riguardo, Zuchtriegel ha raccontato la sua esperienza nell’iniziativa teatrale “Sogno di Volare” a beneficio della gioventù delle scuole superiori del vesuviano. «Valorizzare un museo importante come Pompei comporta il miglioramento del contesto sociale» ha chiarito il direttore del Parco archeologico di Pompei, che ha portato l’esempio (a proposito del degrado attuale) dell’omicidio di un custode degli Scavi, padre di famiglia, avvenuto nel 2021 nel corso di una lite per un posto di parcheggio.
«Quando ho visto ciò che hanno realizzato i ragazzi coinvolti nel progetto “Sogno di volare” ho pianto» ha confessato il nostro autore, che ha potuto riscontrare con soddisfazione che la realtà, fortunatamente, ha superato ogni aspettativa positiva. Bisogna dargli atto, a proposito, del merito di aver mantenuto fermezza nei suoi orientamenti propositivi iniziali, nonostante le tante riserve percepite.
«Lo spettacolo è approdato a Ravenna, dove il pubblico ha comprato il biglietto d’ingresso per vederli» ha commentato Zuchtriegel, che poi ha aggiunto: «Ora siamo alla terza edizione. Le prime due rappresentazioni sono ispirate ad opere di Aristofane, un autore per molti versi attuale» che, come ha commentato Carillo, piace ai giovani perché «nelle sue opere è solito contestare l’arroganza dei potenti».