Chi risveglierà la passione politica a Pompei?
POMPEI. Sarebbe interessante sapere a che punto è la costruzione del nuovo parcheggio nel centro storico di Pompei, desinato parzialmente a risolvere uno dei problemi principali degli automobilisti che risiedono (e/o circolano) sul territorio del Comune mariano.
Sarebbe, parimenti, illuminante ricevere informazioni sulle ultime soluzioni adottate in corso d’opera per la “passeggiata turistica su via Plinio” (una vota si parlava di hub ferroviario), dove si può ammirare il paesaggio degli Scavi del versante occidentale con la cinta muraria dell’antica Pompei, mentre il traffico in direzione sud-est verrebbe in buona parte convogliato sul cavalcavia (tutto da costruire) da via Plinio a via Mazzini.
Il pericolo prospettico maggiore è rappresentato dal timore di allagamenti causati dalla grande assenza (o insufficienza) del sistema fognario urbano e/o dal regime del fiume Sarno, che dovrebbe essere “normalizzato” con un espediente tecnico oppure (come altri sostengono) con efficaci e puntuali lavori di manutenzione, che però dovrebbero essere intensivi a partire dal dragaggio dei fondali.
A questi ed altri problemi (per risolvere i quali sono stati elaborati progetti già finanziati) ci sarebbero sul tappeto quesiti dei pompeiani a cui mancano puntuali risposte. Allo stesso tempo alcuni hanno dichiarato pubblicamente una precisa strategia che punta a distogliere i cittadini dai problemi seri con comunicazioni istituzionali ritenute risibili, sovente accompagnati da pratiche social da campagna elettorale.
A questo punto bisogna convenire che quando il dibattito politico langue la colpa non si può attribuire esclusivamente all’amministrazione comunale (espressione della maggioranza politica) perché concorre anche la condotta dell’opposizione che non riesce coinvolgere l’opinione pubblica con un’agenda politica proficua per Pompei.
In ultimo è il caso di sottolineare il disinteresse di fondo della comunità locale, disponibile a “spendersi” solo per interessi di bottega. Per esempio sono stati formati gruppi di pressione sui progetti Eav e Rfi per contrastare espropri ritenuti dannosi per privati e/o aziende che “contano” per il ceto dirigente locale, mentre manca il confronto su materie di passione civile. Chiaramente sono importanti i servizi, ma contano molto anche sicurezza, ambiente e paesaggio.
Il confronto politico non ha mai brillato per passione, efficacia e trasparenza a Pompei. In primis ciò è dovuto al fatto che i partiti politici tradizionali o di nuova formazione non si sono mai affermati, mentre per quanto riguarda la gestione dell’ente comunale si è sempre ricorso a formazioni create con l’unico scopo di partecipare alla tombola elettorale. Va segnalata, inoltre, la costante prevalenza di “materiale umano” oggettivamente scadente e, in mancanza, c’è sempre il rimedio “dell’usato sicuro”.
Normalmente, come negli ultimi tempi, l’amministrazione locale si limita alla manutenzione. Vale a dire la gestione dei servizi per l’ambiente, il verde, la circolazione stradale e i parcheggi, il rifacimento del manto d’asfalto delle strade, ecc. Considerato che dalla coalizione di maggioranza sono emersi due “praticoni della materia” ne è venuto fuori un maggiore attivismo a riguardo.
Va bene così? Non pare proprio perché, anche se è stata eliminata qualche buca stradale, permangono inalterate le lamentele nelle periferie e le critiche velenose dell’opposizione, a dimostrazione del fatto che se non si trovano soluzioni con strategie di lungo periodo per viabilità, ambiente e servizi, i problemi, tutto sommato, restano gli stessi di prima.