“Ribaltato” il mosaico di Alessandro: entra nel vivo al Mann il restauro dell’opera musiva di Pompei
NAPOLI. Un lavoro corale di alta specializzazione ha unito architetti, ingegneri, restauratori: è stato effettuato con successo, lo scorso 30 ottobre 2023, il delicato ribaltamento del mosaico di Alessandro. L’operazione è il passaggio indispensabile per entrare nel vivo della fase esecutiva del restauro.
Il 1° novembre si è aperto il “cantiere trasparente”, che permetterà di assistere ai lavori guardando da una finestra installata nella sala adiacente; inoltre, torna fruibile la sezione che custodisce i capolavori musivi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
«Sono giorni di immensa soddisfazione e di particolare emozione – dichiara il direttore del Museo Paolo Giulierini – giorni che resteranno nella storia del Mann e che vogliamo condividere con i nostri visitatori. Il più celebre mosaico dell’antichità si è mosso, dopo oltre un secolo, ed ora è possibile lavorare sulle malte di 2000 anni fa».
«La grande impresa procede – ha aggiunto il direttore – grazie alla professionalità di una squadra straordinaria. Il Mosaico di Alessandro Magno e Dario tornerà a risplendere come mai nessuno lo aveva visto. Lo avevamo promesso. E noi manteniamo sempre la parola data».
Il mosaico di Alessandro, capolavoro proveniente dalla Casa del Fauno di Pompei, misura 5,82×3,13 metri e pesa 5 tonnellate (l’ultima rilevazione del peso risale al momento successivo al ribaltamento).
Sono stati necessari 15 giorni per il montaggio del sistema di movimentazione e per i collaudi; oltre 3 ore di lavoro certosino per ribaltare il mosaico: il manufatto, ormai ancorato al sistema di movimentazione, è stato svincolato dalle staffe in ferro che lo tenevano fissato al muro ed è stato lentamente portato in posizione orizzontale.
La graduale e uniforme rotazione è avvenuta grazie a un sistema costituito da due serie di quattro paranchi, ciascuno dotato di singole celle di carico. Presente anche un sistema di sensori in fibre ottiche, fissato sul telaio metallico che racchiude il mosaico.
Durante le operazioni, è stato effettuato costantemente e in tempo reale il monitoraggio della distribuzione dei carichi sui singoli paranchi e delle eventuali deformazioni del telaio. Tutti i parametri sono stati abbondantemente contenuti nei limiti di sicurezza previsti in progetto.
Il mosaico, ben assicurato all’interno di una sorta di sandwich (costituito in parte dal vecchio sistema di contenimento e in parte dal nuovo pannello di chiusura), non ha subito alcun tipo di stress. Grande l’emozione della squadra di lavoro a conclusione della straordinaria movimentazione dell’opera.