Strategie di accoglienza e tutela nel racconto social del Parco archeologico di Pompei

POMPEI. Siamo pervenuti al quinto episodio di “Humans of Pompeii”, la rubrica che descrive iniziative di accoglienza e strategie di tutela del monumento archeologico a cielo aperto, che accoglie ogni anno milioni di turisti in un ambito archeologico inserito nel paesaggio vesuviano, dove una città antica rivive in un ambito naturale fortemente attrattivo.

Si chiama Silvio Leone, il funzionario del Parco specialista in Archeologia del Mediterraneo Antico, che opera da meno di un anno nell’accoglienza e vigilanza e nella tutela delle strutture interne, con costanti sopralluoghi e segnalazioni di guasti o crolli.

Il tutto finalizzato alla conservazione, valorizzazione e più ampia fruizione del sito da parte di visitatori e turisti. Il confronto personale continuo è la parte più impegnativa del lavoro del dottor Leone perché consiste nel trasmettere la consapevolezza dell’importanza del monumento nel suo insieme, a partire dalle strade e dai servizi (esempio le fontane e i punti di ristoro) fino alle domus e/o gli edifici pubblici che visitano.

Molte volte bastano semplici gesti consapevoli per consentire a un sito unico e di eccezionale importanza storica, come Pompei, di passare indenne alle generazioni che seguiranno nella sua fruizione.

«Quello che più mi sorprende – ha dichiarato Silvio Leone – è il maggior dialogo instauratosi tra presente e passato, mediante progetti che coinvolgono attivamente le comunità locali come le aziende agricole, alberghiere e di ristorazione, le cooperative di artigiani e le comunità di giovani (scuole, società sportive, compagnie teatrali ecc.) nella valorizzazione del sito archeologico pompeiano».

Un discorso a parte merita la progettazione di nuovi percorsi di visita rivolti ad un pubblico diversificato per età, cultura e tempo disponibile per la visita, che fanno di Pompei una città/museo più inclusiva.

Si tratta, caso per caso, di creare percorsi di visita basati su specifiche tematiche, curiosità o condizioni ambientali. Per esempio, hanno avuto molto successo le iniziative che hanno riguardato visite di cantieri di restauro in fase operativa, allo scopo di assistere alle delicate operazioni poste in essere dalle maestranze.

Molto interessanti sono percorsi notturni migliorati con impianto di illuminazione artistica degli Scavi che creano suggestivi effetti di luce, mentre alcune performance con brevi recitazioni da parte di personaggi in costume hanno contribuito a rendere più interessante la visita.

Riprendiamo due proposte recentemente illustrate che vanno incontro a specifiche esigenze e/o richieste da parte dei visitatori. La prima, riguarda percorsi che invitano a godere della frescura di aree del Parco site in zona d’ombra, dove si sente meno il calore di questo periodo.

La seconda riguarda la presentazione al pubblico dei reperti utilizzati per la ricerca del laboratorio degli Scavi intestato ad Annamaria Ciarallo. Si tratta di una selezione di reperti organici, la cui conservazione è stata garantita dalla speciale modalità di seppellimento dei siti vesuviani.

Proprio in questi giorni è stata allestita e valorizzata una nuova esposizione di questi reperti sita nel portico sud della Palestra Grande. Si potranno esaminare vari tipi di cibo come pane, legumi, frutta, contenitori con resti di cibo, legni carbonizzati e perfino suole di scarpe in sughero.

Mario Cardone

Mario Cardone

Ex socialista, ex bancario, ex sindacalista. Giornalista e blogger, ha una moglie, una figlia filosofa e 5 gatti. Su Facebook cura il blog "Food & Territorio di Mario Cardone".

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