Nell’ottobre 1931 presero vita importanti opere urbanistiche per Pompei
POMPEI. Ci siamo occupati nei numeri precedenti del nostro periodico delle visite illustri avvenute all’interno del degli Scavi di Pompei, come quelle della Regina d’Inghilterra Elisabetta II (1980) e dello zio Edoardo VIII (1938), che cedette la corona per amore di Wallis Simpson.
Proprio 7 anni prima di quest’ultima visita ve ne fu una ancora più importante, sia per l’ospite che per il contesto storico dell’epoca. Era il 24 ottobre 1931 quando a Pompei venne in visita il Duce Benito Mussolini, in occasione dell’anniversario della storica adunata delle Camicie Nere (quel giorno fu pure a Napoli ed Ercolano).
Ad accoglierlo in città, fu il commissario Giuseppe Fucci (ricordiamo che fu il primo a guidare il novello Comune, nato il 29 marzo 1928 a seguito del decreto firmato proprio da Mussolini).
Ad accompagnare il Duce, Italo Balbo e le autorità in alta uniforme lungo le strade romane di Pompei, tra i ruderi e gli edifici monumentali, c’era l’archeologo Amedeo Maiuri.
La visita ebbe grande risalto nazionale per la rinomanza del sito archeologico e fu di fondamentale importanza perché, in quei giorni, nel Comune di Pompei (a tre anni dalla fondazione) avvenivano per il volere di Fucci grandi interventi di riqualificazione urbana.
Si tratta di opere urbanistiche ampiamente descritte in una pubblicazione dal titolo: “Pompei, i primi tre anni del Nuovo Comune” a cura e spese del comitato cittadino. Il commissario Fucci, insieme ai suoi collaboratori, ovvero l’avvocato Giuseppe Vozzi (segretario capo del Comune), l’avvocato Giuseppe Tortolano e il signor Giovanni Fienga (entrambi segretari politici del Fascio), presentava alla città le opere pubbliche di maggior importanza.
Tra queste, c’erano: il palazzo municipale, sede del Comune, acquistato dagli eredi De Fusco; la grande piazza del Santuario, dopo gli abbattimenti, progettata dall’ing. Pizzo del Genio Civile di Napoli ed eseguita dall’impresa Vanacore.
E ancora: la “Strada del Littorio” (l’attuale via Carlo Alberto) progettata dall’ing. Borrelli ed eseguita sempre dalla ditta Vanacore; la sistemazione della via Colle San Bartolomeo, progettata dall’ing. Borrelli ed eseguita dall’impresa Vaselli.
E poi la pavimentazione e l’esecuzione del primo tratto di fognatura della via Sacra, eseguita sempre dalla ditta Vaselli su progetto dell’ing. Borrelli; il cimitero, progettato dall’ing. Pinto ed eseguito dall’impresa dell’ ing. Cerracchio Gaspare; il macello, eseguito dall’impresa D’Alessandro; la costruzione della piazza della Concordia in località Messigno. Tutte opere che ancora oggi fanno parte del tessuto urbano della città nuova.
Di quelle giornate memorabili restano le foto presenti all’interno della pubblicazione del comitato civico per le opere fuori le mura, come ad esempio quella riproposta in pagina, riferita all’inaugurazione della grande piazza antistante al Santuario.
Nella foto si può osservare una grande folla e un lungo nastro simbolico d’inaugurazione che da lì a poco verrà tagliato dalla figlia del commissario Giuseppe Fucci, signorina Filomena Fucci, “madrina” dell’evento, al centro della foto, con l’abito bianco ed al suo fianco proprio suo padre con un mazzo di fiori.
Presenti all’evento eccezionale tutte le autorità civili e il parroco Nicola Sposato (2 aprile 1916 – 24 novembre 1945), ricordato come il parroco “delle due guerre”, in quanto il suo mandato di parrocchiale si svolse proprio a cavallo dei due conflitti mondiali.