Da Pompei l’appello alla Regione: urge un centro medico di assistenza turistica

POMPEI. Sui casi di turisti colti da malore, dentro e fuori il Parco Archeologico di Pompei, c’è una vasta letteratura, dovuta a volte alla scarsezza di informazioni su come tutelarsi dai colpi del solleone e sulle precauzioni da prendere riguardo agli affaticamenti eccessivi per le persone fragili.

Il caso di un’iniziativa privata di pronto soccorso, svolto con l’utilizzo di una carriola per trasportare l’infermo, rappresenta una novità assoluta. La notizia è diventata presto virale sul web, suscitando curiosità e commenti che non hanno fatto certo bene all’immagine di Pompei, con  riguardo, nello specifico, alla tempestività dell’assistenza medica nelle località turistiche del nostro Paese.

Riguardo al caso di cronaca richiamato, va subito precisato che il 24 luglio due turiste straniere (di professione medica) hanno trasportato con una carriola un visitatore inglese di 83 anni, colto da malore, dall’esterno dell’area archeologica fin dentro l’Ufficio informazioni del Parco.

Le due turiste hanno riferito di aver notato lungo via Villa dei Misteri una persona anziana stesa per terra perché colta da malore e di aver utilizzato una carriola, trovata lungo la strada, per soccorrerla. All’ingresso del Parco è stato immediatamente allertato il punto di primo soccorso “Asl Napoli 3 Sud” degli Scavi.

Il personale medico ed i sanitari hanno prestato i primi soccorsi, diagnosticando un probabile colpo di sole e consigliando approfondimenti ospedalieri all’anziano visitatore che, al contrario, ha preferito ripartire in bus col suo gruppo turistico,  rifiutando il ricovero.

Fatti i dovuti chiarimenti preliminari, emerge con chiarezza dall’episodio che se la sanità locale ha attrezzato un efficiente punto di pronto soccorso nella Pompei Antica, quella moderna, che accoglie oltre ai turisti degli Scavi anche numerosi pellegrini in visita al Santuario della Vergine del Rosario, è ancora sprovvista di un punto turistico di assistenza sanitaria.

Abbiamo a riguardo interpellato la vicesindaco di Pompei, dottoressa Andreina Esposito, che a riguardo ha dichiarato che l’amministrazione di cui fa parte da tempo sta richiedendo un tale presidio che risulterebbe molto utile sia alla comunità turistica che a quella residente, specie per l’assistenza ai bambini, che spesso deve necessariamente essere più tempestiva.

A riguardo la dottoressa Esposito ha precisato, però, che il pronto soccorso di regola deve essere effettuato sul posto esclusivamente chiamando al 118. Ne riviene che un punto di assistenza medica turistica se è di grande utilità, anzi è necessario, per la consulenza medica ai visitatori di Pompei colti da malessere, ma autonomi negli spostamenti, non è di regola il presidio previsto per il pronto soccorso.

Resta, pertanto, la necessità di dotare di completa informazione sanitaria pratica e preventiva l’utenza diretta agli Scavi archeologici, già in buona parte fornita dal Parco, mentre parte da Pompei un appello urgente al Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sempre sensibile alle necessità del territorio, di dotare al più presto Pompei di un centro sanitario locale di assistenza turistica.

Mario Cardone

Mario Cardone

Ex socialista, ex bancario, ex sindacalista. Giornalista e blogger, ha una moglie, una figlia filosofa e 5 gatti. Su Facebook cura il blog "Food & Territorio di Mario Cardone".

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