Pompei: Pd a convegno su autonomia differenziata, tra assenze eccellenti e nuovi equilibri incerti

POMPEI. Assenze eccellenti da parte di autorevoli personaggi dell’amministrazione comunale pompeiana (sindaco, assessore e due consiglieri di maggioranza) e assenze di responsabili della struttura provinciale del partito di Elly Schlein (vale a dire il segretario provinciale uscente e quello eletto al suo posto) hanno messo in luce residue incertezze dell’organizzazione politica della sinistra pompeiana perennemente divisa, nell’amministrazione locale e nel partito, tra maggioranza e opposizione.

Un incontro tematico sull’autonomia differenziata (lunedì 26 giugno 2023) nella sala di un rinomato albergo di Pompei ha rappresentato un’occasione per il giovane neosegretario del circolo di Pompei, Alfonso Coccoli, per presentare alla città il ricostituito (dal 25 marzo 2023) assetto politico locale.

Il congresso e il conseguente direttivo hanno portato alla decisione congiunta coi due consiglieri di minoranza tesserati al Pd (Domenico Di Casola e Angelo Calabrese), di porsi all’opposizione  dell’amministrazione in carica con sindaco e parte della maggioranza amministrativa.

In pari tempo è stato richiesto al gruppo consiliare (sindaco e altri due consiglieri vecchi militanti del partito) di cambiare denominazione, perché non più espressione a del Partito Democratico.

La decisione assunta in merito (come ha riferito Coccoli) non è solo locale ma sarebbe stata avallata dal ceto dirigente del partito, a tutti i livelli e dalla stessa segretaria nazionale Elly Schlein, dopo la divulgazione, da parte di una testata web, delle riprese di presunti comportamenti scorretti tenuti nelle recenti fasi congressuali pompeiane.

Ora pare che i quattro personaggi locali abbiano sottoscritto la tessera e si ripresenta il problema se riconoscere pienamente a loro (ovvero ai loro antagonisti tesserati prima del congresso) le prerogative di partito. L’assenza dal convegno di ieri ha consentito agli amministratori locali citati e ai dirigenti provinciali del Pd di protrarre nel tempo la definizione del problema. Il fatto, però, è che non siamo più a bocce ferme e questa volta chi di dovere dovrà prendere decisioni conseguenti e irrinunciabili.

Alla fine il convegno Pd ha avuto più di un significato simbolico sul piano delle rivincite politiche, perché ha presentato come relatore, sulla tematica dell’autonomia differenziata, il professore Sandro Staiano (attualmente direttore del Dipartimento di Giurisprudenza della “Federico II”) che, più di una ventina d’anni fa, non fu riconfermato nel mandato di sindaco di Pompei contro duri avversari, tra i quali uno dei componenti più agguerriti e ostile era proprio l’attuale primo cittadino di Pompei.

Probabilmente nostalgia e curiosità, insieme all’importanza della tematica e al seguito che ha conquistato il nuovo circolo Pd, hanno determinato la forte affluenza registrata al summenzionato convegno in cui Staiano è partito, nel suo discorso, dalla fase costituzionale per individuare la genesi dell’Autonomia differenziata.

Secondo lui, la scelta del regionalismo differenziato rappresentò un espediente per tralasciare la questione meridionale nella sua accezione politica e dotare il Sud di una classe dirigente.

Nei fatti, l’applicazione della nuova costituzione ha consentito di togliere progressivamente centralità al Parlamento, trasferendo funzioni sempre più vaste (e conseguentemente maggiori risorse finanziarie) alle Regioni. In pari tempo è stato montato il mito della “maggiore efficienza del Nord rispetto al Sud”, che si è sfaldato irrimediabilmente con la recente pandemia.

Il centro nodale della conferenza di Staiano si basa sulla definizione di residuo fiscale, che nascerebbe dalla differenza tra risorse riscosse dalla fiscalità e servizi erogati ai cittadini. Quella cifra avrebbe dovuto essere utilizzata per le pratiche di equilibrio. Al contrario, quei soldi sarebbero stati utilizzati diversamente.

In conclusione, sull’argomento aleggia un pregiudizio antropologico sul Mezzogiorno, abilmente coltivato, da ultimo, da Calderoli, definito da Staiano un ”genio delle catastrofi”.

Gli interventi che sono seguiti, a partire da quello di Antonio Marciano (della direzione provinciale, vicino alla minoranza consiliare del Pd pompeiano) hanno spinto verso un maggiore riconoscimento dell’importanza dell’autonomia comunale.

L’assessora del Comune di Napoli Teresa Armato ha espresso soddisfazione per la svolta pompeiana ed ha incitato il suo “pupillo” Coccoli, ripetendo una massima di Schlein: «Alfonso, continua a fare l’Alfonso».

Massimiliano Manfredi ha tenuto le conclusioni al posto di Marco Sarracino. Secondo lui bisogna motivare (pagando meglio i sindaci e i medici) per far funzionare Comuni e Sanità e rivedere il finanziamento pubblico dei partiti.

Ha lodato l’organizzazione della sanità locale nel Veneto (derivata dalla gestione democristiana) e si è detto di essere dello stesso parere del ministro Carlo Nordio sull’abolizione del reato di abuso di ufficio.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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