Assegnato a Roberta De Rosa il Premio “Bartolo Longo” ideato dal Club Lions Pompei Host

POMPEI. Una vita completamente dedicata a salvare bambini abbandonati, crescendoli insieme ai propri cinque figli naturali, nell’armonia che può dare soltanto la determinazione di vivere come un’unica grande famiglia.

Per questo suo grande impegno l’avvocata Roberta De Rosa, referente della Casa “Oasi Vergine del Sorriso” del Santuario di Pompei, ha ricevuto il prestigioso Premio “Bartolo Longo” indetto dal Lions Club Pompei Host, presieduto dall’avvocato Claudio D’Alessio.

A don Luigi Merola, invece, sempre nell’ambito del Premio “Bartolo Longo”, è andata la “Menzione Speciale” della Città di Pompei motivata “dall’impegno civico profuso in conformità all’insegnamento del fondatore della nostra Città”. Il sacerdote da anni è impegnato sul territorio con l’obiettivo di salvare i minori a rischio camorra, grazie alle attività della fondazione “’A voce de’ creature”.

La toccante cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 6 maggio nella cornice del teatro “Di Costanzo-Mattiello”, nell’ambito del congresso del Distretto Lions 108 YA che per la prima volta si è tenuto a Pompei.

Il Premio assegnato all’avvocata De Rosa è rappresentato da un’opera scultorea di don Battista Marello, già autore, tra l’altro, della Porta monumentale in bronzo del Santuario di Pompei, inaugurata solennemente il 5 maggio 2021.

«Questo riconoscimento – ha detto l’avvocata De Rosa ricevendo il Premio “Bartolo Longo” dalle mani della giuria – suggella il primo decennale a Pompei della Casa che custodiamo in questo momento, L’Oasi Vergine del Sorriso. Non siamo una casa-famiglia intesa come una casa con operatori. Siamo una casa “con una famiglia”, dove viviamo l’ordinario di un nucleo familiare».

«Ho scelto di lasciare la professione di avvocato – ha spiegato – e di metterla completamente al servizio della famiglia, al servizio di una storia più grande, che è la storia dell’esperienza che ci ha formato. Facciamo parte di un movimento ecclesiale, la Federazione Progetto Famiglia. Mentre mio marito Alfredo, che mi è di grande aiuto, continua a svolgere la professione di avvocato. Insieme ai bambini che accogliamo viviamo una grande storia di carità all’ombra del Santuario» ha concluso De Rosa.

La Commissione che ha assegnato il premio all’avvocato De Rosa era composta dal governatore del Distretto Lions 108 YA, Franco Scarpino in veste di presidente, dall’arcivescovo di Pompei monsignor Tommaso Caputo, dal sindaco della città di Pompei Carmine Lo Sapio, dall’avvocato Salvatore Zaza in rappresentanza del Parco archeologico di Pompei, dal presidente del Lions Club Pompei Host, Claudio D’Alessio, e dal segretario generale del Premio, monsignor Pietro Caggiano.

Sono giunti in finale del Premio Cosimo Dallera, Roberta De Rosa, don Luigi Merola (cui, come detto, è andata la Menzione Speciale della Città di Pompei), Luigi Minichino, don Angelo Raffaele Tataranni.

«Tutti i finalisti sono di altissimo livello, ma la vincitrcice sicuramente è meritevole del Premio che, ricordiamo, per le prime due edizioni sarà ristretto alla partecipazione di tre regioni, Campania, Basilicata e Calabria, per diventare poi un Premio nazionale»

Poi, l’arcivescovo ha sottolineato che lo stesso Bartolo Longo, da uomo del Sud ha scritto la storia di questi luoghi: «Bartolo Longo – ha ricordato – giunse per amministrare delle terre ed è diventato poi il fondatore di un santuario, di opere di carità e di una città. Per cui qualcuno potrebbe pensare che quel primo arrivo abbia valore soltanto per i credenti. Certo, la preghiera, in particolare la preghiera del Rosario, è essenziale».

«Ma questo uomo – ha aggiunto – un avvocato, un laico, una persona sposata, trasforma questa terra sotto l’aspetto sociale, economico, civile. E la Chiesa ha anche riconosciuto la santità di quest’uomo. Ma era un uomo con i piedi per terra. Né si può trascurare il fatto che Bartolo Longo fosse pugliese di nascita ma napoletano di adozione, per gli anni universitari, intensi e complessi, vissuti nella Capitale del Sud».

Per il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, che ha particolarmente collaborato alla nascita del Premio “Bartolo Longo”, si è trattato di «un evento storico ed in perfetta linea con l’Anno Longhiano».

Il Premio “Bartolo Longo” è stato istituito dal Lions Club Pompei Host nel settembre 2022, in occasione dell’insediamento del nuovo presidente, intendendo così offrire il giusto riconoscimento a chi si è particolarmente distinto nel promuovere atti di “religiosità e civiltà, arte e vita, scienza e cultura”, che favoriscono la crescita civile della comunità nella quale vive e opera.

Si tratta di un Premio dal valore anche altamente simbolico, pensato e organizzato in un momento storico altrettanto solenne per Pompei. Dallo scorso ottobre, infatti, sono in corso le celebrazioni dell’Anno Longhiano, promosso dal Santuario per ricordare il 150esimo anniversario dell’arrivo nella Valle di Pompei del Beato Bartolo Longo.

L’avvocato pugliese, parallelamente alla sua opera di propagazione del Rosario in queste terre, gettò le basi per la nascita e lo sviluppo della città nuova, che fece sorgere intorno al Santuario e alle iniziative di carità che avviò in favore degli ultimi, partendo dall’ospitalità e dalla scolarizzazione.

Per le successive edizioni la cerimonia di consegna del Premio avverrà nell’ultimo sabato di maggio, mese tradizionalmente dedicato alla Madonna del Rosario.

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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