Salvatore Carmando a Pompei per visitare la mostra su Maradona

POMPEI. Un ospite davvero speciale ha visitato nei giorni scorsi la mostra “Maradona il genio ribelle” allestita nel Museo d’Impresa di Palazzo De Fusco a Pompei. Si tratta di Salvatore Carmando, indimenticato massaggiatore del Napoli degli Scudetti, ma soprattutto del campione argentino. Diego, infatti, lo voleva con sé ovunque andasse, tanto da portarlo persino nella nazionale “Albiceleste”.

Carmando è venuto a visitare la mostra su invito del suo grande amico Serafino Ciaravola, con cui ha condiviso alcuni dei momenti più belli del Napoli degli Scudetti del 1987 e del 1990. Un invito a cui il grande massaggiatore non ha potuto dire di no.

«Sono felice di essere venuto a vedere la mostra. Da un sacco di tempo l’avevo promesso a Serafino e mi sono trovato al momento giusto nel posto giusto» ha esordito Carmando che si è concesso a qualche domanda.

Impossibile non chiedergli cosa ha pensato quando si è trovato di fronte Maradona immortalato nelle fotografie di Sergio Siano o quando ha visto le sue maglie, prestate alla mostra da Massimo Vignati.

«Guardando le foto ho pensato: “Diego non te ne dovevi andare. Dovevi restare sempre vicino alla gente di Napoli. Perché la gente di Napoli ti ha amato e ti amerà sempre. E questa è la cosa più bella della vita» ha detto Carmando visibilmente commosso.

E poi ha aggiunto: «Quando vedo Diego nelle fotografie impazzisco. Perché penso prima di tutto che l’hanno lasciato solo. Io voglio il rispetto per Diego e per tutta la sua famiglia. Bisogna rispettarlo perché Diego ha dato tanto a Napoli e l’ha fatto col cuore. Diego è stato un uomo, una persona perbene e non si può dimenticare facilmente».

A Salvatore, poi, non si può non chiedere un aneddoto vissuto nei suoi tanti anni trascorsi al fianco del Pibe de Oro. Quello che racconta potrà sembrare dell’incredibile, ma per Maradona nulla era impossibile con un pallone.

«Una volta, alle 7 di mattina – racconta Carmando – mi chiamò e mi disse: “Vieni, andiamo giù agli spogliatoi”. Quel pomeriggio dovevamo giocare al San Paolo contro la Juventus. Siamo andati a Soccavo e mentre lo massaggiavo mi disse: “Oggi vinciamo 1-0, segno io su punizione”».

Sapete come andò a finire? I partenopei batterono i bianconeri con un gol di Maradona su calcio di punizione. Per la cronaca, era quel Napoli-Juventus del 3 novembre 1985 in cui una magica parabola di Diego si insaccò nel sette alla sinistra di Tacconi. E il meglio doveva ancora venire.

Per visitare l’imperdibile mostra “Maradona il genio ribelle” c’è tempo fino al 9 giugno 2023. In esposizione ci sono 140 foto del fotoreporter Sergio Siano e cimeli autentici di Maradona (maglie, scarpe, palloni) prestati dal Museo Vignati di Napoli. Ingresso gratuito.

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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