Il nuovo volto del Museo archeologico di Stabia: partito il progetto di valorizzazione
CASTELLAMMARE DI STABIA. Il Museo archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” presso la Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia si amplia. Dal 6 marzo 2023 gli ambienti del Reale palazzo, destinati a museo e deposito dei numerosi reperti provenienti dalle ville del territorio stabiese, sono chiusi al pubblico per interventi di ampliamento e valorizzazione.
Un concept innovativo interesserà i depositi, al fine di renderli non solo luoghi di conservazione ma anche di fruizione e ricerca, mentre il percorso di visita museale sarà arricchito di ulteriori reperti, approfondimenti e strumenti multimediali.
Previsto, nel nuovo allestimento, anche uno spazio per il Doriforo di Stabia, la statua di eccezionale qualità, oggi conservata al Minneapolis Institute of Art (Usa), ma recentemente oggetto di una richiesta di restituzione da parte dell’Italia, dato che la provenienza stabiese sembra accertata.
Il progetto di valorizzazione è a cura del direttore del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel e di Maria Rispoli, responsabile del Museo, in collaborazione con la Scuola Superiore Meridionale Università “Federico II” di Napoli.
I depositi archeologici, distribuiti su una superficie di circa 400 mq., un tempo destinati alle scuderie Reali e a locali di servizio, ospiteranno circa 8.000 reperti provenienti dagli scavi effettuati negli anni Cinquanta dal preside Libero D’Orsi presso l’antica Stabiae.
Gli ambienti, accessibili al pubblico, sono stati progettati dall’architetto Lorenzo Greppi come spazi di lavoro e di fruizione, luoghi di conservazione e di ricerca. Si tratta di postazioni di lavoro “ibride”, adatte alla consultazione, allo studio, all’esame dei reperti con scaffalature, cassettiere, rastrelliere porta-affreschi, un laboratorio di pronto intervento per il restauro, touch screen per la consultazione digitale dei reperti.
Il percorso esistente del del Museo archeologico sarà invece arricchito da presidi didattici e da strumenti multimediali con focus di approfondimento sul territorio dell’antica Stabia e sull’ager stabianus, sulle direttrici commerciali e sulle traiettorie segnate dai luoghi di culto. L’elemento nuovo è rappresentato dall’apertura del Museo al paesaggio: sarà indagato il rapporto dialettico tra quest’ultimo e le ville marittime del pianoro di Varano.
Ampio spazio all’allestimento delle lussuose diaetae (ambienti di soggiorno) di Villa Arianna e alla porticus triplex di Villa San Marco, quale spazio proiettato sul mare e incorniciato dai verdi pendii dei monti Lattari. La nuova sezione sarà allestita con reperti inediti, per cui è iniziata un’intensa attività di restauro a partire dall’anno scorso.
«L’ampliamento del Museo e la sistemazione dei depositi ha l’obiettivo di rendere questi luoghi un polo museale di eccellenza a Castellammare di Stabia, integrando l’offerta culturale e il circuito archeologico dell’antica Stabiae, in rete con Villa San Marco e Villa Arianna, esempi straordinari ville romane aristocratiche sul pianoro di Varano» sottolinea il direttore del Parco, Zuchtriegel.
«Per la valorizzazione di tutta l’area stabiese – ha poi proseguito il direttore – il Parco sta investendo tanto anche in termini di nuovi scavi a Villa San Marco, restauri e progetti di miglioramento dell’accessibilità delle ville».
Contestualmente stanno proseguendo i lavori di riqualificazione e di restauro dei locali che ospiteranno i servizi aggiuntivi e della Torre Colombaia, posta al centro del Parco Monumentale del Palazzo Reale di Quisisana e punto panoramico ideale per godere delle viste sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio.