“Volevo magia”. E come non averne al live dei Verdena?
NAPOLI. Al concerto dei Verdena il 28 novembre 2022 a Napoli, in una serata di freddo vero e in un poco confortevole lunedì sera, c’era sorprendentemente tanta gente.
C’era soprattutto una grande fetta della mia generazione, di quelli che sono stati adolescenti negli anni a cavallo tra i due secoli, periodo in cui la band ha avviato la propria attività, quelli che ascoltavano un certo tipo di musica, che frequentavano certi ambienti, quelli che adolescenti sono rimasti ancora un po’.
Volevo magia, l’ultimo lavoro in studio dei Verdena uscito lo scorso settembre, è arrivato a sette anni di distanza dal precedente album, ed è solo l’ottavo, nonostante la carriera della band bergamasca sia iniziata moltissimi anni fa. L’attesa era comprensibilmente tanta e l’album e il tour che vi è seguito sembrano averla soddisfatta.
La data partenopea era quella conclusiva del tour e sulle prime avrebbe dovuto tenersi presso la Casa della musica, ma l’elevata affluenza di pubblico ha fatto sì che la location fosse spostata nel più accogliente Teatro Palapartenope.
È stato un tuffo nell’adolescenza e nella post adolescenza, nel ricordo di canzoni lontane, vite lontane ed emozioni ancora vivide. Il pubblico ha accolto con calore i fratelli Ferrari, Roberta Sammarelli e la new entry Carlo Maria Toller.
Il concerto è partito subito, con una certa durezza e senza nessunissimo fronzolo, tra chitarre impetuose e luci stroboscopiche, dando spazio al suono che per anni ha contraddistinto la band, suono che negli anni e negli album è rimasto coerente e assolutamente riconoscibile.
Forse se c’è un lavoro che diverge leggermente dagli altri nella discografia della band è proprio quest’ultimo: le atmosfere qua e là sembrano essere più acustiche e grande attenzione è dedicata all’aspetto melodico, ma il live mantiene comunque un certo tiro.
Da Valvonauta a Nevischio, passando per Luna e Scegli me, i brani storici della band c’erano tutti, ma non per questo il nuovo disco è stato tralasciato, anzi è stato riproposto integralmente.
La parte centrale del concerto è stata indubbiamente la più sentita, quella in cui si è scatenato il pogo e sono risuonati i classici della band. Unica nota dolente l’acustica, che purtroppo non era delle migliori, ma questo non è bastato a lasciare insoddisfatti.
Suonano sempre con la stessa urgente veemenza i Verdena, quasi come questo quarto di secolo non fosse passato ed ha qualcosa di rassicurante la loro integrità, la loro fedeltà a se stessi, cosa rara in tempi in cui vendersi e vendersi appare ordinario e necessario. In conclusione, dall’ultimo album, Sui Ghiacciai e Volevo Magia urlato a loop. Ne abbiamo avuta di magia, quella sera.