De Luca a Pompei annuncia: «Luci d’artista sul campanile del Santuario»
POMPEI. «Ho deciso di far illuminare con luci d’artista il campanile del Santuario di Pompei». Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, chiude così, con un suo annuncio ad effetto, il discorso-spettacolo al teatro Di Costanzo Mattiello, applaudito da un pubblico di elettori fedelissimi e funzionari di partito pervenuti da tutto il vesuviano per sentirgli ribadire la promessa del “concorsone” per 5.000 assunzioni, annunciato in occasione dell’assemblea dell’Anci Campania al Belvedere di San Leucio.
Un concorso che sarà bandito (presumibilmente entro la primavera 2023) in ambito territoriale, per rafforzare l’organico della pubblica amministrazione. Ma prima, De Luca (lo ha ribadito anche ieri sera, mercoledì 14 dicembre) ha bisogno del sostegno dei Comuni, nel senso di concorrere con istanze locali alla composizione del numero complessivo del “concorsone” regionale.
Da quell’orecchio il comandante della brigata locale (in una poltrona della prima fila) non ci sente. De Luca non dimentica che su questa opzione è stato mandato a casa il sindaco precedente, suo amico e concittadino, e non indugia a lanciare di scatto il suo anatema: «A Pompei le giunte non durano mai più di due anni».
Il panettone è servito con uvetta sultanina e scorze di limone. Il resto è solo folklore. Il “Governatore” è tra le “top ten” delle le statuine di San Gregorio Armeno. Si è conquistato la vetta dei consensi con le oramai celebri raccomandazioni sull’uso della mascherina.
Un leitmotiv del suo repertorio, inserito nella lunga lista degli interventi programmati per la Costa del Vesuvio, a seguito della bonifica del fiume Sarno, che si promette dalla fine della guerra. «I finanziamenti non ci mancano – ammette – quello che mi preoccupa è la burocrazia».
Al rilancio del sistema balneare del litorale vesuviano si aggiungono spunti inediti e proposte clamorose come quella di dare, con un arco ad effetto, immagine turistica alla foce del Sarno tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata. Segue la citazione di tutta una serie di iniziative di valorizzazione del territorio, dalla pista ciclabile lungo il tratto ferroviario Torre Annunziata-Cancello, la funivia per il Vesuvio e così via.
Non manca il richiamo al risanamento del bilancio col rientro dal deficit della sanità e il primato regionale nella prevenzione al Covid. Il governatore De Luca è, oramai, nell’immaginario collettivo, come Totò a fine carriera, perché oramai recita se stesso.
Se aveva parlato qualcuno prima di lui se lo sono tutti dimenticati: «Mi raccomando, non abbuffatevi nelle Feste. Solo Mario Casillo può mangiare, tanto lui è secco». Si sente sicuro del suo carisma. Oramai qualsiasi sua battuta estemporanea fa scattare gli applausi di un pubblico che pare arrivato con questa intenzione.
Dopo tanti anni di carriera politica, bisogna ammettere che il personaggio ha conquistato i suoi elettori e, dati i tempi, non è cosa da poco. Molti amministratori potrebbero prendere esempio (con prudenza) dalla rinascita salernitana: «Un sindaco che non prende almeno una decina di avvisi giudiziari vuol dire che non si impegna».