Delusione Puc: Pompei esclusa dai fondi regionali per il Piano urbanistico

POMPEI. Delusione Puc, il Comune di Pompei è tra le 16 amministrazioni escluse dal maxi-finanziamento deciso dalla Regione Campania. I fondi erogati dal governo del presidente Vincenzo De Luca per “contributi ai Comuni (al di sotto dei 50mila abitanti, ndr) per la redazione del Piano Urbanistico (Puc)” ammontano a 250mila euro complessivi.

A beneficiare dei soldi – che saranno a breve termine erogati anche, ma forse soprattutto, per affiancare le amministrazioni comunali nella costante lotta contro la piaga dell’abusivismo edilizio – saranno appena 24 Comuni della Campania già dotati di un preliminare di Piano approvato, oppure di Puc vigenti.

I Comuni beneficiari, nell’ordine, sono Andretta, Pimonte, Cautano, Casagiove, Vallata, Melito Irpino, Venticano, San Sossio Baronia, Sorbo Serpico, Circello, Sparanise, San Tammaro, Orta di Atella, Nocera Superiore, Marigliano, Prignano Cilento, Moio della Civitella, San Marzano sul Sarno, Montella, Corleto Monforte, Guardia Lombardi, Gragnano, Brusciano, Petina.

L’istanza di contributo ad hoc, presentata nell’ottobre scorso dall’amministrazione comunale di Pompei assieme ad altre 155 amministrazioni comunali, è stata invece tagliata fuori dall’elargizione dei fondi perché – secondo quanto deciso con decreto regionale del 7 dicembre 2022 – “il Comune di Pompei ha già beneficiato” dello stesso contributo per il 2019-2020.

Una condizione, quest’ultima, evidentemente incompatibile con l’ulteriore richiesta di sovvenzionamenti comunque firmata dalla macchina di governo del sindaco Carmine Lo Sapio.

Escluse, così come Pompei, altre 15 città campane: Carinola (Caserta); Sant’Agata de Goti (Benevento); Parete (Caserta); Vitulano (Benevento); Pesco Sannita (Benevento); Pontelatone (Caserta); Paduli (Benevento); Pontelandolfo (Benevento); Torrecuso (Benevento); Montecorvino Pugliano (Salerno); Polla (Salerno); Futani (Salerno); Laurito (Salerno); Forchia (Benevento); Pomigliano D’Arco (Napoli).

L’ultimo “no” della Regione potrebbe, evidentemente, comportare dei problemi nella redazione di un efficace Puc per Pompei: si tratta di un innovativo, necessario e stringente Piano regolatore, che, nella città degli Scavi e del Santuario, è atteso da ormai più di 40 anni.

A febbraio 2022 si è conclusa la necessaria fase di consultazione preliminare tra l’ente di Palazzo De Fusco i comitati civici, contrari ai milionari progetti Hub ed Eav, e centinaia di semplici residenti.

Queste, tra le altre, le loro proposte per il nuovo Puc: “Una scuola del restauro con sede nella città moderna; la Circum Archeologica che colleghi l’area degli Scavi saccheggiata dai tombaroli, ovvero Civita Giuliana, sia al centro che alle periferie; un parco commerciale naturale con annessa Ztl permanente; un distretto industriale allargato”.

E, ancora, “un parco tematico a verde, con piste ciclabili, giostre per bambini” così da trasformare Pompei, finalmente e doverosamente, da “cenerentola” dell’accoglienza a capitale del turismo della Regione Campania.

Salvatore Piro

Salvatore Piro

Giornalista pubblicista. Papà di Gaetanino.

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