Torna visibile a Stabia l’antico serbatoio di Villa Arianna

di Ilaria Varriano

CASTELLAMMARE DI STABIA. Protagonista della scena archeologica delle ultime settimane è stato un pezzo proveniente da Stabiae, dalla lussuosa villa di Arianna: un piccolo serbatoio del primo secolo d.C.

Serviva per indirizzare e regolare l’acqua tra il peristilio, l’atrio e, dall’altra parte, le terme. Realizzato in piombo, con il suo sistema di due chiavi di arresto in bronzo, colpisce anche per la raffinata decorazione. Un pezzo funzionale, bello, che fa tornare il riflettore su uno degli edifici del passato più affascinanti della provincia napoletana.

Già messo in luce in uno scavo del 2010, condotto dall’Ermitage in collaborazione con la Fondazione Ras e con la direzione della Soprintendenza di Pompei, quando venne posto in luce anche il quartiere termale della villa, era stato ricoperto e solo ora si è deciso di rimetterlo a vista.

L’occasione l’hanno fornita i lavori in corso per la fruizione ampliata e l’abbattimento delle barriere architettoniche che permetterà a tutti di entrare a visitare Villa Arianna.

Il pezzo viene esposto al pubblico dalle 15 alle 16 ogni giorno, quando sarà permesso vedere il cantiere in corso: dopo, una volta protetto, resterà in vista in loco.

IL SERBATOIO. Si tratta di un “riduttore di potenza e ripartitore delle acque”, come scrive l’archeologo Paolo Gardelli (La Rivista degli studi Pompeiani XXII del 2011, p. 214), non intercettato durante gli scavi borbonici, che di fatto gestiva le acque grazie a “una fistula plumbea di grosso diametro, entrante in una cassa cilindrica decorata in maniera molto semplice nella parte superiore”.

“Dalla cassa si ripartono altre due fistulae di diametro inferiore e orientate in direzioni opposte, una verso il quartiere termale, una verso l’area dell’atrio, caratterizzate entrambe dalla presenza di due chiavi di arresto in bronzo”.

Quello che stupisce nella sua semplicità è la bellezza di uno strumento funzionale in questa villa. Posto nel peristilio che dà sull’atrio, vicino la colonna, forse era ricoperto da vegetazione ma certo era in vista per la sua funzione pratica.

«Gli antichi – sottolinea il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – anche in questo caso non hanno rinunciato a un elemento ornamentale. Un astragalo in rilievo, che forse caratterizzava la bottega che l’ha prodotto, a mo’ di un marchio moderno, e che in ogni caso doveva essere visibile, poiché il serbatoio fu collocato al di sopra del livello di calpestio».

«Un ulteriore esempio di come accessibilità, conoscenza e tutela si integrano, che andremo a raccontare al pubblico in corso d’opera nell’ambito dei cantieri aperti del Parco».

I LAVORI IN CORSO. La vera novità per la villa Arianna di Stabiae però sono i lavori per l’accessibilità al sito, una facilitazione per le visite per chi ha difficoltà ambulatorie.

Di fatto nella zona dove si trovava il peristilio (ancora sotterrata) si sta procedendo a creare una strada in battuto che porterà a un elevatore, da cui si potrà scendere al piano di calpestio dell’antica villa.

Un lavoro che rientra tra quelli previsti dal masterplan per l’accessibilità delle due ville di Stabia che prevede il finanziamento di oltre due milioni di euro.

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Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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