Pompei, task force contro l’abusivismo commerciale: multati 14 tra chioschi e ambulanti
POMPEI. Giro di vite sui chioschi di souvenir nei pressi degli Scavi, multati 14 ambulanti. Una vera e propria task-force di vigili urbani contro gli abusi commerciali è scesa nelle scorse ore in strada – soprattutto a via Roma e in piazza Immacolata – per effettuare dei controlli a tappeto contro gli abusivi di Pompei che, con le loro bancarelle, operano sopratutto in zona Scavi.
L’obiettivo è uno, sempre lo stesso: vendere ai turisti oggetti di vario genere proprio a pochi passi dalla biglietteria del Parco Archeologico. Si tratta di souvenir e statuine con il marchio “Pompei”: ogni tipo di gadget, insomma, pur di attirare i turisti diretti al sito archeologico più prestigioso al mondo.
Pesante il bilancio finale dell’operazione: 14 gli ambulanti finiti nel mirino dei caschi bianchi diretti dal comandante Gaetano Petrocelli. Ciascun “abusivo” è stato multato per 103 euro, il totale delle sanzioni supera dunque i millequattrocento euro.
Tutti i chioschi hanno, a vario titolo, subito multe per occupazione abusiva di suolo pubblico o per violazione delle ultime ordinanze sindacali emesse in materia di decoro urbano.
I controlli – fanno già sapere dal comando della Municipale di Pompei – proseguiranno nei prossimi giorni. La nuova task-force potrebbe spostarsi e operare, quindi, all’ingresso degli Scavi in Porta Marina Superiore.
Il precedente. I controlli contro gli abusivi stanno ormai acquisendo carattere regolare. Lo scorso 13 luglio, l’ultimo precedente: gli uomini della Polizia Municipale, coadiuvati in questo caso da Polizia di Stato e Carabinieri, quel giorno passarono al setaccio l’area di Piazza Immacolata.
Il blitz portò infine alla notifica di 9 verbali per “difformità di occupazione rispetto allo spazio legalmente autorizzato”, poi al sequestro della merce esposta – gadget di vario genere, cappellini contro il sole, magliette e giochi per bambini – a carico di un vecchio ambulante di Pompei sorpreso dalle forze dell’ordine mentre vendeva gadget con il marchio “Pompei”.
Gli ultimi controlli rappresenterebbero solo la punta dell’iceberg relativa a un’indagine molto più ampia, avviata nel 2020 dai Carabinieri di Pompei e che ora potrebbe chiudersi anche a stretto giro, individuando i presunti responsabili amministrativi di un sistema di permessi “facili” rilasciati nel corso degli anni proprio accanto al Parco Archeologico.
Un “sistema” che, secondo gli inquirenti, da tempo consentirebbe ad alcuni ambulanti di occupare il suolo pubblico senza permessi o autorizzazioni.