Quando la regina Elisabetta II visitò gli Scavi di Pompei
POMPEI. Quando la regina Elisabetta II visitò la Pompei antica trovò ad attenderla una vera giornata londinese. Cielo grigio, aria umida e pioggia fine che le tennero compagnia durante le due ore che trascorse tra le rovine pompeiane.
Era il 18 ottobre del 1980. Tra le tante autorità che l’accompagnarono lungo il percorso c’era l’allora sindaco di Pompei, Nunziato Machetti. Nel folto corteo istituzionale anche il soprintendente degli Scavi, Fausto Zevi e Oddo Biasini, ministro dei Beni Culturali.
La regina, accompagnata dal marito Filippo di Eidmburgo, indossava un impermeabile beige e un foulard di seta. Le condizioni meteo non favorevoli non la scoraggiarono affatto. Equipaggiata con un ombrellino nero Elisabetta volle andare alla scoperta dei segreti di Pompei con una guida d’eccezione: Stefano De Caro, allora direttore degli Scavi.
Il tour fece tappa al Tempio di Apollo, al Foro Civile, alle Terme del Foro, alla Casa del Fauno e arrivò fino alla Casa dei Vettii e poi a quella di Fabio Rufo. Dai resoconti dell’epoca pare che Elisabetta rimase molto colpita dal fatto che a Pompei non vi fossero distinzioni tra quartieri ricchi e poveri.
Si racconta anche che fu molto incuriosita dai calchi delle vittime di Pompei nella domus di Fabio Rufo. Visitò anche i laboratori dove si stavano svolgendo importantissimi restauri dei ritrovamenti dell’epoca. Dalle domande che fece a Zevi si capì che era molto informata su Pompei, anche sulle ultime scoperte.
Non a caso confidò al soprintendente: “Da tempo volevo venire a Pompei ed ora sono molto soddisfatta”. Quando risalì in auto per ripartire – una Rolls Royce nera e amaranto, interni grigi, frigo bar, aria condizionata – tanti cittadini pompeiani le tributarono un caloroso saluto. Quegli stessi pompeiani oggi, nel giorno della sua scomparsa, la ricordano con immutato affetto. Fonte foto: famiglia Machetti, Romeo Spera.