Told by mymother: una performance che travalica i generi al Campania Teatro Festival

NAPOLI. Spettacolo divisivo Told by mymother, andato in scena il 10 luglio 2022 presso il Teatro Politeama di Napoli a chiusura della sezione di danza del Campania Teatro Festival.

C’era tra il pubblico chi si è alzato ed è andato via con gesti di diniego del capo durante la rappresentazione e chi alla fine ha mostrato il proprio apprezzamento con una standing ovation; a tal punto è stato divisivo.

Lo spettacolo invero era parecchio impegnativo a seguirsi, interamente in lingua araba, con sovratitoli in italiano che a seguirli distraevano dalla performance.

Diretto dal coreografo libanese Ali Chahrour, Told by mymother, racconta la storia di una madre, appunto, Fatima, e di tutta la sua famiglia: una madre con una storia disperata che lo spettacolo si propone di far sopravvivere all’oblio, una madre distrutta dal dolore.

La danza in scena non è quella che conosciamo in quanto tale. Piuttosto è un modo, assieme al patrimonio musicale costituito dalle canzoni arabe, per raccontare la storia di Fatima e del suo viaggio per ritrovare il figlio Hassan, scomparso in Siria nel 2013, un modo per far sopravvivere la sua storia.

Ali Chahrour prende parte alla rappresentazione assieme ad Abbas Al Mawla e Leila Charour e ci racconta la storia di Fatima, sua zia, morta di cancro nel 2018. In scena anche Hala Omran, attrice siriana che mette la propria voce al servizio del racconto, ed i musicisti Ali Hout ed Abed Kobeissy.

Si tratta di una rappresentazione dal carattere tragico e fortemente angosciante, ma con momenti in cui la musica diviene festosa sino a coinvolgere il pubblico in un battito di mani a tempo.

Lontana dalla danza comunemente intesa, la performance ha alcune delle caratteristiche di quello che comunemente si definisce teatro totale, con la potenza performativa data dal convergere di più forme d’arte ed uno spazio scenico molto scuro.

La danza è minima: movimenti piccoli, fatti di vibrazioni, oscillazioni, spasmi, priva di spostamenti nello spazio, una danza quasi interiore di cui all’esterno è possibile vederne solo i riverberi, non identificabile in nessuna delle molteplici declinazioni della danza strettamente contemporanea.

Del resto cosa si possa definire danza e cosa no è un quesito tutt’ora ostico e privo di una risposta univoca. Ali Chahrour con questo spettacolo ha dato la sua.

Nicoletta Severino

Nicoletta Severino

Danzatrice e coreografa, dirige la scuola di danza "Attitude" di Napoli. Proviene da studi filosofici e collabora con varie testate, trattando temi di attualità, di arte e di cultura.

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