Pompei, rifiuti abbandonati in via Aldo Moro: protestano i residenti
POMPEI. Rifiuti e scempio ambientale, il pugno duro del Comune non “paga”. Dopo un’altra mini-discarica in via Moro, scoppia la protesta dei residenti. «Questo non è il terzo mondo, ma è un angolo di via Aldo Moro» denunciano anche sui social, con annessa foto, i responsabili del relativo comitato di quartiere.
«Abbiamo cercato in tutti i modi di educare i nostri concittadini – proseguono – al rispetto dell’ambiente, a un minimo di senso civico, a cercare di evitare il degrado in cui sta precipitando il nostro quartiere. Ma niente. In questo caso, poiché si configura un reato, sarebbe il caso di elevare una giusta sanzione».
Proprio l’inasprimento delle multe è l’ultima mossa tentata dall’amministrazione comunale del sindaco Carmine Lo Sapio e dell’assessore all’Ecologia, Raffaella Di Martino, per combattere l’ormai cronica piaga dell’abbandono dei rifiuti soprattutto nelle strade periferiche e di collegamento con la vicina città di Boscoreale.
Rischiano infatti verbali salatissimi, fino a 1.200 euro, i cittadini e gli imprenditori pompeiani che continueranno a sversare fuori orario l’immondizia prodotta così “creando micro-discariche” con il pericolo di “favorire spiacevoli inconvenienti di tipo sanitario”.
C’è pure questo specifico Sos, infatti, tra i motivi che il 30 maggio scorso spinsero il sindaco di Pompei a firmare una durissima ordinanza che ha già introdotto sanzioni più alte per combattere gli incivili.
Il provvedimento urgente – fino al 30 dicembre 2022 e in via sperimentale – ordina in pratica un regime in deroga all’attuale sistema di raccolta “porta a porta” dei rifiuti urbani per motivi igienico-sanitari.
Previste inoltre sanzioni a partire da 100 e fino agli 800 euro per i cittadini che depositano “sacchi di rifiuti all’interno o a lato di cestini stradali” o “in aree giochi e ricreative”. Ma, nonostante il pugno “duro”, gli sversamenti illeciti proseguono. L’ultima discarica a cielo aperto fu scoperta il 7 aprile scorso in via Mazzini dove diversi sacchi neri, contenenti anche tracce di amianto e sostanze tossiche, furono abbandonati in modo indiscriminato sul ciglio della strada.