«La Danza torna a vita nuova»: successo a Napoli per il saggio portato in scena da Attitude
NAPOLI. Andare in scena dopo il lunghissimo periodo di fermo al quale è stato costretto l’intero settore artistico e dello spettacolo dal vivo è qualcosa che ha il sapore di una rinascita.
Lo sanno bene i giovani e giovanissimi allievi della Scuola di danza Attitude di Napoli diretta da Nicoletta Severino che giovedì 16 giugno 2022 hanno finalmente visto ripagata un’attesa lunga due anni portando finalmente in scena l’agognato spettacolo di fine anno al Teatro Bolivar. Dietro le quinte la tensione era mista al carico di emozioni, senso di rinascita, voglia di tornare a sentire certe emozioni.
Prima dello spettacolo nelle ultime settimane il lavoro è stato intenso, ma le prove dello spettacolo fanno parte del climax, di un disegno che sta per compiersi e ne racchiudono già un po’ la magia.
La scuola punta da sempre a sviluppare un lavoro che affini il senso artistico degli allievi fin da piccoli, qualcosa che non sia una mera esecuzione dello studio portato avanti durante l’anno, ma abbia la capacità di instillare in loro il senso profondo della scena, del teatro, dell’arte e quindi le prove si arricchiscono anche di momenti di scambio, riflessione, confronto.
«Dopo un paio d’anni siamo tornati a danzare – dice Raffaella Abbate, allieva del 2° Corso – purtroppo il Covid ha fermato tutto e soprattutto il mondo artistico. Quest’anno siamo tornati carichi e con ancor più voglia di danzare e recuperare tutto. Danzare significa tirare fuori tutto quello che si ha dentro e finalmente ne abbiamo l’occasione».
Di questo si tratta per i ragazzi, di un’occasione, per mettersi in gioco, per ricordarsi quanto non aver perso di vista la passione, non aver ceduto alla paura, sia stato importante e dia ora i suoi frutti.
È la stessa emozione che si legge nelle parole di Chiara Aversa, allieva del 5° Corso: «Siamo finalmente in scena dopo due anni, siamo così emozionati e felici di tornare a fare la cosa che amiamo di più: danzare».
Lo spettacolo allestito in effetti non fa tabula rasa del periodo trascorso e anzi tiene viva la sensazione che gli ostacoli facciano parte del percorso e che esserli riusciti a superare possa essere un nuovo punto di partenza sul quale ricominciare a costruire.
È in effetti chiaro per tutta la durata dello spettacolo il senso di forte richiamo all’attualità, perché è nelle intenzioni della direzione fornire ai ragazzi, mediante lo studio della danza, un’occasione di riflessione, approfondimento e interpretazione della realtà.
Ma non solo, la danza diventa per loro un’occasione per scoprire il senso di comunità, perché in nessun luogo come nel balletto, il tutto e il singolo funzionano solo quando c’è armonia tra le parti e così è sorprendente vedere i ragazzi collaborare, sorridere e sostenersi a vicenda, cercare lo sguardo dell’insegnante per sentirsi sicuri, scambiarsi abbracci ed incoraggiamenti.
È quasi come tornare ad una vita nuova: «Sono felice di tornare su quel palco dopo due anni di pandemia, perché mi dà un senso di rinascita e di libertà», dice Elena Pappagallo, allieva anch’essa del 5° Corso.
Un senso di rinascita in effetti quasi tangibile e percepibile anche tra il pubblico, nella sua vivida emozione sugli scoscianti applausi finali ed anche in qualche lacrima di gioia.
Uno spettacolo di fine anno, è molto più di quello che si immagina, è un mondo che prende vita e che non bisognerebbe lasciar assopire mai. La fotografia è stata affidata a Fernando Alfieri e Claudio Paliotti.