Pompei, approvato in extremis il rendiconto di gestione. Ma Di Casola attacca: «Gestione allegra»

POMPEI. L’amministrazione evita in extremis la scure del Prefetto e l’ombra di un possibile e futuro scioglimento anticipato del Consiglio. Dieci voti contro i quattro della minoranza. Così ieri l’assise cittadina di Palazzo De Fusco, anche se con estremo ritardo, ha dato il suo ok al rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2021.

“Approvare i conti o sarà scioglimento” aveva del resto scritto e in soldoni il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, in un perentorio atto di diffida spedito al sindaco Carmine Lo Sapio e al presidente del consiglio comunale, Giuseppe La Marca, nella lettera di diffida ad hoc spedita lo scorso 23 maggio agli uffici comunali.

Le cifre. Il diktat del Prefetto è stato finalmente accolto. Queste le cifre dell’ultimo rendiconto finanziario, spiegate ieri in aula dai dirigenti del Comune: «Pompei, per gli ultimi due  anni di pandemia da Covid, ha ricevuto in tutto cinque milioni di euro dallo Stato. Attualmente, registriamo un +7 milioni nel raffronto tra residui attivi e passivi».

Il disavanzo pubblico, tuttavia, anche se molto diminuito, comunque resta. L’amministrazione di Pompei, pure a causa di presunte e pregresse “gestioni allegre”, ogni anno sconta circa 355 mila euro per il solo recupero del disavanzo. “Attualmente – si legge nell’ultima relazione di gestione sui conti comunali 2021 – il disavanzo è sceso dai precedenti sette milioni e mezzo di euro a circa cinque milioni e 350 mila euro”.

Il voto contrario. L’opposizione, nonostante una situazione di recupero del disavanzo, che viene definita dallo stesso leader Domenico Di Casola come “virtuosa”, ha votato ieri contro l’approvazione del rendiconto 2021.

«Siamo per il no – ha dichiarato ieri il capo della minoranza – perché la gestione finanziaria di quest’amministrazione è troppo allegra: spese esagerate pure in merito alla cerimonia per conferire le Chiavi della Città al ministro della Cultura Dario Franceschini».

Sul punto, Di Casola ha preannunciato l’invio di una relazione per il controllo delle spese pubbliche (circa 60 mila euro) alla Procura regionale della Corte Conti.

Lo Sapio-Di Casola, è scontro frontale. «Sessantamila euro per una cerimonia ufficiale tenutasi nell’aula di Palazzo De Fusco sono una cifra spropositata: chiederemo un accertamento alla Corte dei Conti» ha minacciato il leader dell’opposizione.

«Lei lede l’immagine di Pompei» la dura replica spedita sempre ieri, a muso duro e al mittente, dal sindaco Lo Sapio. Il primo cittadino, a sua volta, ha “sfidato” l’avvocato Di Casola anche in campo giudiziario. «Scriverò al Prefetto – ha detto infatti il sindaco – sottoponendogli la pretestuosità delle interrogazioni consiliari finora presentate dalla vostra opposizione».

Le accuse del sindaco. «Lei non può permettersi di adombrare che, da una parte, ovvero la sua, ci siano gli onesti, mentre dall’altra no». Di Casola, inoltre, a giudizio del sindaco continuerebbe a scrivere «denunce surreali attraverso i propri profili social».

«Non ne sono a conoscenza – ha replicato ieri il capo della minoranza – probabilmente è stato creato un profilo fake che utilizza il nome e il cognome del sottoscritto». L’ennesima caciara politica, è finita ieri nella prima serata. In attesa dei ricorsi alla Corte dei Conti, e dei nuovi esposti in Procura, il bilancio è salvo. Così come la tenuta della maggioranza di governo.

Salvatore Piro

Salvatore Piro

Giornalista pubblicista. Papà di Gaetanino.

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