Pompei, il restauro del mosaico della Villa di Fannio Sinistore conservato a Boscoreale

POMPEI. L’emergenza sanitaria tra il 2020 e il 2021 ha fermato le visite degli appassionati all’Antiquarium di Boscoreale, ma non il lavoro di chi ha il compito di assicurare la cure e la manutenzione dei tesori inestimabili che vi sono conservati. Così durante il lungo periodo di chiusura si è proceduto al restauro, tra gli altri reperti, del mosaico della Villa di Fannio Sinistore.

Si tratta di un edificio residenziale suburbano, divenuto celebre oltre che per le decorazioni musive, soprattutto per le importanti pitture parietali di II Stile, ora conservate in vari musei, in particolare presso il Metropolitan Museum di New York e il Museo Archeologico di Napoli.

A raccontare l’intervento di restauro sul prezioso mosaico conservato nell’Antiquarium di Boscoreale è Ludovica Alesse, funzionaria restauratrice del Parco Archeologico di Pompei, in un video pubblicato sui canali social dell’ente.

«Durante l’emergenza sanitaria che ci ha costretti a chiudere al pubblico – spiega la funzionaria – abbiamo avviato una campagna manutentiva di tutte le vetrine e di tutti i reperti conservati all’interno di queste sale. La campagna manutentiva ci ha permesso di scansionare tutto lo stato di conservazione di tutti i reperti che alloggiano in questo Antiquarium».

«Un reperto che ha ricevuto particolare attenzione – aggiunge Alesse – è il mosaico della Villa di Fannio Sinistore sul quale, non solo è stata effettuata un’approfondita pulitura, ma è stata anche effettuata la revisione del protettivo superficiale del precedente intervento che manifestava ingiallimento e aveva, per ovvie ragioni, catturato polvere e di particellato atmosferico».

L’intervento è stato quindi funzionale non solo alla conservazione, ma anche alla valorizzazione del mosaico. «La rimozione di questo precedente protettivo e l’applicazione di uno nuovo – spiega infatti la funzionaria del Parco Archeologico di Pompei – non solo svolgono funzioni conservative di nuovo efficaci ma hanno anche valorizzato la superficie del reperto».

La Villa di Publius Fannius Synistor fu scavata nel 1900 nel Fondo Vona, a Boscoreale. La sua attribuzione deriva da un nome iscritto sopra un vaso metallico, anche se negli ultimi tempi fu forse proprietà di L. Herius Florus, di cui si rinvenne il sigillo.

La villa era decorata con stupende pitture in II stile pompeiano, paragonabili per fattura a quelle della Villa dei Misteri e datate intorno al 40-30 a.C. Le pareti più belle furono smembrate e oggi sono conservate fra i musei di Napoli, New York, Bruxelles, Parigi, Mariemont e Amsterdam.

Sul lato nord del cortile c’erano delle stanze finemente decorate: un cubiculum con vedute di città e paesaggi architettonici; un oecus, contrapposto all’ingresso, decorato con una megalografia dipinta sullo sfondo di un portico colonnato.

Qui, al centro della parete di fondo, era dipinta Venere con Amore, a sinistra c’erano Dioniso ed Arianna, a destra si scorgevano le Tre Grazie; sulle pareti laterali a fondo rosso, invece, erano raffigurati sovrani macedoni ed ellenistici assieme al filosofo Menedemo di Eretria. Ai lati esterni dell’ingresso dell’oecus, infine, erano dipinte figure alate.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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