Pompei, il Comune non approva il rendiconto di gestione: arriva la diffida dal Prefetto

POMPEI. L’ultimatum del prefetto: “Approvare i conti o sarà scioglimento”. È dura e perentoria, non lasciando molto spazio all’interpretazione, la diffida spedita lo scorso 23 maggio al sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, nonché al presidente del consiglio comunale, Giuseppe La Marca, dall’Ufficio Territoriale del Governo: «Mancata approvazione rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2021 – atto di diffida».

La firma in calce è quella del Prefetto di Napoli, Claudio Palomba. In mancanza dell’approvazione del rendiconto di gestione entro venti giorni «saranno attivati i poteri sostitutivi» e «avviata la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale».

Un pericolo inesistente per palazzo di città che, secondo quanto trapela da alcuni esponenti vicini alla maggioranza, riduce la questione a un fatto tecnico e assicura la convocazione a breve di un consiglio comunale pronto a rispondere al diktat della Prefettura.

Stando ai termini indicati nel recente atto diffida, il rendiconto di gestione dovrà essere approvato entro il 13 giugno. Ma la legge, in realtà, chiedeva ben altro, fissando al 30 aprile 2022 il termine per l’approvazione del rendiconto di gestione relativo all’esercizio finanziario dell’anno precedente.

Circostanza che, a Pompei, non è avvenuta. Anche l’ultimo consiglio comunale “fiume” dello scorso 20 aprile – addirittura 25 i punti all’ordine del giorno – fece infatti scivolare via l’ultima chance per rispettare termini e scadenze, evitando così la notifica a Palazzo De Fusco dell’ultima “grana” prefettizia.

La diffida ha già assegnato al Consiglio – con una lettera notificata ai singoli consiglieri – un termine non superiore a 20 giorni per l’approvazione. Spetterà ora al presidente dell’assise cittadina, La Marca, fornire “una tempestiva assicurazione” al prefetto circa il buon esito della notifica.

Subito dopo, il presidente dovrà convocare una seduta del consiglio comunale entro il 13 giugno per l’approvazione del complesso documento contabile, che comprende il conto del bilancio, il conto economico e lo stato patrimoniale. Altrimenti sarà un apposito commissario a sostituirsi all’amministrazione inadempiente del Comune di Pompei, poi eventualmente spedendo una nota informativa al prefetto, che potrebbe iniziare la procedura per lo scioglimento.

Il paradosso è che il consiglio comunale, pur non avendo approvato il rendiconto 2021, al contrario ha già dato il placet (dieci voti contro quattro) al bilancio di previsione 2022 da circa 96 milioni di euro.

Un dato che farebbe comunque “dormire” sonni tranquilli al sindaco e alla sua maggioranza. Davvero polemica, invece, la consigliera di “Pompei Popolare” Luisa De Angelis.

«L’ultimatum del prefetto rappresenta un atto gravissimo che offende la buona politica di Pompei – ha infatti dichiarato – chiedo pubblicamente che il presidente La Marca convochi prestissimo una seduta ad hoc del consiglio comunale per evitare la probabile attuazione dei poteri sostitutivi della prefettura».

Salvatore Piro

Salvatore Piro

Giornalista pubblicista. Papà di Gaetanino.

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