Pompei, doccia gelata per il Progetto Eav: accolto il primo ricorso, il Tar sospende i lavori
POMPEI. “Papocchio” Eav. Ora il ricco progetto da 68 milioni di euro e dei 4 sottopassi definiti come “killer” dai comitati di protesta, rischia di “franare” per via dei giudici. I già contestatissimi lavori per il cantiere del Progetto Eav, infatti, sono stati temporaneamente bloccati dal presidente della Settima Sezione Tar di Napoli, Michelangelo Maria Liguori.
Il giudice, ieri, ha firmato una vera e propria ordinanza choc, capace forse di rimettere in discussione l’intera progettualità avallata pure dall’amministrazione comunale con la delibera della “discordia” del 27 settembre 2019.
Questo infatti il giorno in cui la politica di Palazzo De Fusco decise di avallare il piano – finanziato a carico dell’ente ferroviario – che, oltre ai 4 sottopassi dai 30 ai 60 metri lineari, da costruire in via Crapolla II, via Scacciapensieri, via Parroco Federico e via Nolana, prevede la realizzazione di un parcheggio da 300 posti per i bus turistici, alle spalle del Santuario, e di una pista ciclabile lunga 700 metri e larga due in adiacenza al nuovo asse viario.
Tutto ciò anche per eliminare 4 passaggi a livello. Il progetto, da tre anni, è contestato da 5 comitati di protesta, oltre 4mila residenti, e dall’opposizione in consiglio comunale.
Tant’è che dodici cittadini, a partire dallo scorso 11 aprile (data in cui il Consorzio Ferroviario Vesuviano ha notificato i primi decreti di occupazione d’urgenza per l’inizio dei lavori a via Fucci), hanno proposto altrettanti ricorsi per ottenere l’annullamento del decreto.
Ieri, per uno dei ricorrenti, è arrivata l’attesa ordinanza di sospensiva cautelare “perché dall’esecuzione del provvedimento gli deriverebbe un pregiudizio grave e irreparabile”. Ma il recentissimo provvedimento del Tar, in realtà, da ieri ordina pure ben altro.
Ovvero l’annullamento “con sospensione dell’efficacia” della delibera numero 56 del 27 settembre 2019 di “approvazione del progetto definitivo” Eav “per interventi di compatibilizzazione urbana della linea ferroviaria”. Si tratta dunque di una doccia gelata per l’attuale maggioranza di governo – che sostiene il progetto – oltre che per la stessa Eav.
La prima vittoria al Tar contro il progetto Eav parte da lontano. Le proteste, specialmente in via Fucci, partirono il mese scorso, quando circa 60 proprietari di abitazioni denunciarono presunti errori “macroscopici” tra le mappe catastali, usate dai tecnici comunali e dai progettisti Eav sia per autorizzare che per indennizzare i primi espropri, e quanto invece effettivamente espropriabile.
“Sono disposto a farmi espropriare una parte del giardino, ma non le scale d’ingresso. Tutto ciò è illegittimo” ci ha rivelato ieri e con rabbia un residente in via Fucci. Il primo ricorso è stato accolto. La delibera di approvazione del progetto, al momento, è senza efficacia.
Più di dieci, ulteriori ricorsi al Tar Campania restano in attesa di un verdetto. Tra gli avvocati che hanno firmato uno dei ricorsi – ovviamente per un proprio cliente – c’è pure un membro della Commissione locale per il paesaggio. Il “papocchio”, a Pompei, è più che servito.
«È da ottobre 2020 che, come gruppo di minoranza, evidenziamo le criticità del progetto – è il commento del leader di opposizione, Domenico Di Casola – fortemente invasivo sul piano urbanistico e privo di un serio studio di fattibilità sul piano della sicurezza, in particolare sui problemi idrogeologici».
A una responsabile azione politica della minoranza – ha detto sempre Di Casola – il sindaco Carmine Lo Sapio e l’Amministrazione hanno risposto erigendo “muri”, rifiutando qualsiasi confronto. In sintesi oggi, in fase esecutiva, il tracciato va a “sbattere” nei balconi, nei garage di diverse abitazioni».