Pompei. In pensione il servizio audioguide: al suo posto l’app MyPompeii. I timori dei lavoratori

POMPEI. Il Parco archeologico di Pompei manda in pensione il vecchio servizio di audioguide. Almeno così com’è stato conosciuto da milioni di turisti negli ultimi decenni. Dal 1° luglio 2022, infatti, il servizio audioguide entrerà a regime con la sua versione 2.0.

Sarà integrato (e soprattutto potenziato in termini di fruibilità e contenuti) nell’app gratuita del Parco archeologico, My Pompeii. La notizia però ha fatto storcere il naso ai lavoratori dei servizi di audioguida, biglietteria, bookshop e deposito bagagli degli Scavi di Pompei.

Attraverso i sindacati i lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione. Rivendicano garanzie sul proprio futuro occupazionale, alla luce della decisione della Direzione del Parco Archeologico di internalizzare il servizio di audio guide attraverso l’app.

Secondo i sindacati, infatti, la svolta tecnologica metterebbe a rischio il posto di lavoro degli operatori in servizio da oltre venti anni. Ma, a voler guardare le cose da un’altra prospettiva, il rischio occupazionale potrebbe essere la diretta conseguenza dell’obsolescenza tecnologica di un servizio nato diversi decenni fa. Quando, cioè, smartphone, connessione internet mobile e wi-fi erano parole sconosciute.

«Le audioguide – ha affermato la segretaria generale della Filcams Cgil Napoli Campania, Luana Di Tuoro – fanno parte dell’ampio sistema dei servizi degli Scavi di Pompei che ne consentono la fruibilità e la straordinaria affluenza di visitatori registrati in questi giorni».

«Pompei – ha aggiunto – è un’eccellenza dell’umanità dove la differenza la fanno proprio i servizi al visitatore. E invece di potenziarli, c’è chi pensa addirittura di tagliarli a discapito della qualità dell’accoglienza del sito e della professionalità dei lavoratori. Abbiamo inviato invano diverse richieste di incontro al direttore».

Per il Parco archeologico, invece, non si tratta di un taglio dei servizi. L’integrazione del servizio audioguide nell’app gratuita MyPompeii rientra nell’obiettivo istituzionale di lavorare «allo sviluppo sostenibile, innovativo e inclusivo dei servizi al pubblico». La finalità è «superare una situazione caratterizzata da proroghe di concessioni di servizi, ormai annose».

Dal 1° luglio, quindi, l’app My Pompeii, gratuitamente scaricabile per tutti sul proprio smartphone, sostituirà il tradizionale servizio di audioguida. «L’app – ha fatto sapere il Parco archeologico – è pensata come un’offerta dinamica, che consentirà di includere contenuti attuali, informazioni per la fruizione e novità su eventi e ricerche che si svolgono nel sito, e sarà differenziata per bambini e adulti. In campo, inoltre, un progetto per ampliare l’accessibilità attraverso percorsi Lis, co-finanziato dalla Regione Campania».

Il nodo centrale, però, è rappresentato dalle nuove opportunità offerte dalla tecnologia. «La nuova versione dell’app “My Pompeii, a differenza di un’audioguida di tipo tradizionale – conferma infatti il Parco – offre anche nuove possibilità di interazione con il pubblico che potrà lasciare commenti e segnalazioni. Un feedback prezioso che aiuterà il Parco ad andare incontro alle esigenze dei visitatori».

​Il Parco, poi, è intervenuto anche sugli aspetti occupazionali della vicenda. Il personale, in sintesi, andrà necessariamente riqualificato. «Grazie a un approccio inclusivo e innovativo nel settore della fruizione, partendo dal progetto modello “Pompei per tutti” nell’ambito del Grande Progetto Pompei, il sito ha contribuito a creare occupazione e lo farà anche in futuro».

«Fermo restando – conclude la nota del Parco – il pieno rispetto della normativa e delle indicazioni dell’Anac, che recentemente si è espressa proprio sulle concessioni dei servizi museali, il Parco ha sempre dimostrato la propria disponibilità al dialogo con lavoratori e sindacati. Si ribadisce tale disponibilità, anche in virtù dell’ interesse comune di valorizzare e riqualificare il personale in servizio nel sito di Pompei, senza tuttavia  sostituirsi ai concessionari in qualità di datori di lavoro».

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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