Apparecchi dentali tradizionali o “invisibili”: quale scegliere?

POMPEI. Prendersi cura del proprio sorriso è fondamentale, non ci si stanca mai di ripeterlo. Può però capitare che per raggiungere questo obiettivo sia necessario ricorrere all’implementazione di un apparecchio correttivo, che vada ad intervenire sull’allineamento dei denti.

In questo caso non si tratta di andare risolvere soltanto un problema di tipo estetico, ma anche di tipo funzionale: l’esempio più classico sono le difficoltà di masticazione, ma ci sono anche altre possibili ragioni che portano a questa scelta.

Una volta che il dentista ha ravvisato l’opportunità o la necessità di ricorrere all’apparecchio, sorge il primo e più lacerante interrogativo per il futuro utente: meglio gli apparecchi ortodontici tradizionali o quelli invisibili? Giriamo la domanda al dottor Fausto D’Ermo, odontoiatra e titolare dell’omonimo studio in via Parroco Federico 27 a Pompei, con l’obiettivo di chiarire le differenze (oltre che i vantaggi e gli svantaggi) fra l’una e l’altra metodologia.

Dottor D’Ermo, partiamo subito col dire da che parte pende la bilancia: verso i sistemi tradizionali o quelli invisibili?
«Possiamo subito dire che grazie al progresso della tecnologia e delle metodologie ortodontiche, oggi i sistemi invisibili presentano sicuramente molti vantaggi per chi li deve indossare, sotto vari aspetti. E citerò l’igiene orale, la praticità e, non ultimo, l’estetica. Non a caso, infatti, parliamo di “ortodonzia invisibile” quando ci riferiamo agli apparecchi rimovibili».

Sgombrato il campo dai dubbi, vediamo allora nel dettaglio quali sono questi vantaggi.
«L’igiene orale è sicuramente favorita dall’ortodonzia invisibile. Infatti ci si può togliere il cosiddetto “apparecchio” e lavarsi i denti correttamente. Cosa che non è altrettanto semplice fare con l’apparecchio tradizionale. Anzi, in quest’ultimo caso, spesso il cibo si incunea negli interstizi tra i denti e l’apparecchio ed è più facile che insorgano infiammazioni e sanguinamenti alle gengive agli utenti».

E c’è anche la praticità di poterle togliere quando si mangia.
«Esattamente. Si tolgono molto semplicemente quando ci si mette a tavola o ogni qual volta si mangia. In questo modo si evita che il cibo venga a contatto con l’ortodonzia invisibile: quindi oltre a mangiare con tranquillità, ci ricolleghiamo ai vantaggi igienici descritti poco fa. L’importante, però, è che vengano indossate per almeno 22 ore al giorno».

Questo ci porta direttamente al vantaggio successivo, ovvero quello di tipo estetico.
«Certo. È chiaro, infatti, che a nessuno fa piacere mostrare l’apparecchio ai denti, specialmente se parliamo di bambini, adolescenti o giovanissimi. Il discorso potrebbe essere diverso per gli adulti, ma le metodologie moderne arrivano in “soccorso” di tutti. Con le “mascherine” ai denti dell’ortodonzia invisibile, invece, sarà quasi impossibile per chiunque capire che si sta indossando un allineatore dentale. Al massimo si vedrà un lieve spessore sulle arcate dentali, che nel complesso non inciderà sull’aspetto estetico di chi lo indossa. Sappiamo tutti, invece, che l’apparecchio tradizionale è molto più visibile e sicuramente meno bello da vedere: su questo non ci sono dubbi».

Info: Studio Odontoiatrico Dr. D’Ermo Fausto. Pompei – Via Parroco Federico 27. Facebook: Dr Dermo Fausto dentista
Web: www.dentistafaustodermo.it – Tel. 3381114128

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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