Pompei, l’associazione Combattenti e Reduci senza sede. Le lacrime di Volpe: «Non può finire così»

POMPEI. Ha 79 anni ma ancora tanta voglia di lottare: solleva da solo pesanti scatoloni, sistemando con passione e cura maniacale i ricordi di una vita. Fotografie, targhe, medaglie al “grande onore” che, fino a qualche giorno fa, da quando cioè l’ufficiale giudiziario ha bussato alla sua porta per eseguire lo sfratto in via Lepanto, traversa Somma, non potranno restare nella sua Pompei.

È il triste epilogo della storia – fino a ieri fatta solo di onori, successi e impegno civile – del maresciallo Eugenio Volpe, commissario dell’associazione nazionale Combattenti e Reduci, sezione di Pompei, e capo nucleo dell’Arma Aeronautica Pompei-Scafati con un passato nella Pattuglia acrobatica.

La sua associazione (che conta 50 iscritti, tra i quali circa una ventina di reduci dalla Seconda Guerra Mondiale, nda), dopo dieci anni esatti è rimasta senza sede. «Sapevo dello sfratto e non lo contesto. Sto portando via gli ultimi cimeli da quella che, per me e per gli iscritti, rappresenta una stanza piena di ricordi e intrisa di impegno civile, di passione, di servizio anche per i giovani e di fedeltà istituzionale» dice ancora il maresciallo.

Che si commuove, quasi come fosse un bambino. Lo fa mentre, davanti ai nostri occhi increduli e ammirati, quest’uomo di 79 anni, minuto, provato dalla fatica, chiude l’ultima pesante scatola. «In questa sede – prosegue il maresciallo – avrei voluto realizzare uno dei miei ultimi sogni: i corsi per i giovani che vorrebbero conseguire il brevetto di pilota elicotterista».

Un sogno che resterà però tale a meno di un intervento decisivo e last-minute delle istituzioni. L’ufficiale giudiziario del Tribunale di Torre Annunziata – nominato a seguito di un verbale di conciliazione e di un precetto notificato il 5 febbraio 2022 – ha sfrattato il maresciallo qualche pomeriggio fa: erano le quattro in punto e il maresciallo Volpe ha portato via le ultime medaglie chiuse dentro una semplice scatola di cartone.

Ora, l’associazione Combattenti e Reduci cerca una nuova sede. «La cerchiamo dal 2020, quando al Comune c’era ancora il commissario Santi Giuffrè. Gli ho regolarmente scritto, chiedendogli una mano. Ho incontrato anche l’attuale sindaco Carmine Lo Sapio: anche a lui – conclude il maresciallo – ho chiesto di trovare una possibile via d’uscita. Sono pronto pure a trasferirmi a Scafati o a Torre Annunziata. La mia associazione non può morire così».

Salvatore Piro

Salvatore Piro

Giornalista pubblicista. Papà di Gaetanino.

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