Giorno della Memoria, Pompei ha ricordato i cittadini deportati nei campi di concentramento
POMPEI. Questa mattina, il vicesindaco di Pompei Andreina Esposito e la Consigliera Comunale Pina Piedepalumbo hanno deposto delle corone di alloro presso le lapidi su via Plinio apposte in memoria dei quattro pompeiani che durante il secondo conflitto mondiale hanno vissuto l’incubo dei campi di concentramento.
A ognuno di loro, il Capo dello Stato ha concesso la medaglia d’onore. Si tratta di Domenico Paduano, scultore e artefice, tra l’altro, delle vetrate artistiche della storica parrocchia del SS. Salvatore; Aniello Cicalese, capo stazione e poi archivista del Santuario Pontificio; Giovanni Arpaia, insignito di tre Croci di Guerra, una delle quali per essere rimasto al proprio posto nonostante una ferita alla testa; Rodolfo Severino, che fu fatto prigioniero dai tedeschi dall’8 settembre del 1943 all’8 maggio 1945.
Alla cerimonia del “Giorno della Memoria” hanno partecipato: il Generale di Divisione Giovanni Albano, vicepresidente nazionale dell’Associazione Internazionale Regina Elena; il delegato di Pompei Comm. Rodolfo Armenio dell’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus.
Presenti, inoltre, le sezioni di Pompei delle associazioni dei Carabinieri, dei Granatieri di Sardegna, dei Marinai d’Italia e dell’Aeronautica. Le bandiere di Palazzo de Fusco, per l’intera giornata odierna, sono rimaste esposte a mezz’asta.
Lo Stato Italiano ha stabilito, con la Legge 211 del 2000, che il 27 gennaio si celebri il “Giorno della Memoria” al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
La data è divenuta, successivamente ricorrenza internazionale con la risoluzione 60/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1° novembre 2005. La data scelta per il Giorno della Memoria vuole ricordare l’entrata delle truppe sovietiche nel campo di concentramento di Auschwitz.
«Il Giorno della Memoria: ricordo e speranza. Ricordare – ha detto il sindaco Carmine Lo Sapio – ci aiuta a non cancellare uno dei capitoli più bui dell’umanità. La speranza di tenere alta l’attenzione su fenomeni di intolleranza, di privazione della libertà, di pregiudizio che troppo spesso caratterizzano anche i tempi moderni».