Pompei, stallo dei condoni: oltre 4mila pratiche ferme al palo. L’amministrazione cerca soluzioni

POMPEI. Circa 4mila pratiche sui condoni edilizi sono ancora ferme negli uffici comunali di Pompei e molte attendono da 13 anni lo sblocco, con conseguenze gravi per alcuni cittadini che, a causa di questo stallo, ora non possono usufruire dell’Ecobonus al 110%.

Si tratta in pratica di un boom di richieste ancora giacenti, avanzate a Palazzo De Fusco dai residenti che continuano a sperare nella sanatoria. Il boom delle domande per sanare gli abusi edilizi commessi a Pompei, così come per gli oltre 75mila edifici costruiti tra gli anni ’60 e ’90 in aree della provincia di Napoli sottoposte alla “inedificabilità assoluta” prescritti dalla vecchia legge Galasso, è sancito dai numeri.

Sono oltre 4.500 le istanze di condono ufficialmente presentate, a oggi, negli uffici comunali. I procedimenti definiti come “in attesa di liquidazione” rappresentano la maggioranza delle pratiche.

“Scartoffie” per le quali – secondo Vincenzo Ferraioli, ex dirigente poi dimessosi dalla guida del Settore Urbanistico – già nel 2020 era “urgente” la netta presa di posizione dell’amministrazione comunale. A Pompei, la storia è antica.

La vecchia amministrazione del sindaco Claudio D’Alessio, per il 2008-2009, affidò un appalto alla società di servizi Rina con l’incarico di istruire l’iter burocratico per portare a compimento le oltre 4mila pratiche di condono edilizio.

Quell’appalto, però, fu un fallimento. La nuova amministrazione del sindaco Carmine lo Sapio aveva tuttavia promesso un’accelerata sui condoni. Tutto però resta sempre fermo. Chi attende da anni la sanatoria, nel frattempo, continua a protestare anche sui social.

Il presidente del consiglio comunale, Giuseppe La Marca, aveva invece assicurato «la possibilità dello sblocca-condoni anche grazie a 15 nuovi dipendenti pubblici assunti presso l’Ufficio tecnico comunale».

Salvatore Piro

Salvatore Piro

Giornalista pubblicista. Papà di Gaetanino.

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