Al Teatro Bolivar di Napoli torna la danza con “In my shoes” e “Lovesong” di Nicoletta Severino
NAPOLI. Duramente colpita dalla crisi pandemica a causa del suo vivere col corpo e nel corpo, nella vicinanza e nella presenza, che sente l’urgenza di tornare alla vita, l’arte della Danza sarà in scena domenica 5 dicembre 2021 (ore 20,30) al Teatro Bolivar di Napoli.
Lo spettacolo, ideato dalla coreografa partenopea Nicoletta Severino, che ne ha curato coreografie e regia, è suddiviso in due pièce che puntano all’essenza più intima della danza, quella più originaria: la comunicazione emotiva. I biglietti sono disponibili sul circuito Go2 oppure presso il botteghino del Teatro Bolivar.
La prima performance, In my shoes, vedrà in scena, oltre alla stessa Severino, Emanuela Ippolito, Ivana Orfeo e Valeria Esposito. Le danzatrici napoletane, formatesi presso l’Accademia Attitude, di cui Severino è direttrice artistica ed insegnante, si esibiranno nella pièce che porterà all’attenzione scenica la parte del corpo più bistrattata, eppure quella senza la quale nemmeno sosterremmo il nostro peso: i piedi.
Partendo da una metaforica nudità, quella con la quale veniamo al mondo, e dal rapporto terreno dei piedi con il suolo, le radici, la terra, si arriverà alla vestizione di un paio di calzature che diventa emblema della costruzione della propria particolare personalità; e si tornerà, infine, alla libertà delle origini, scalzi e consapevoli della propria essenza, con i piedi nudi che scalcianti reclamano il proprio attaccamento al corpo e alla vita.
Il secondo tempo, Lovesong, è una pièce composta da soli e duetti, in cui Severino sarà affiancata dal co-protagonista Gennaro Della Ragione, ballerino campano con alle spalle la partecipazione a svariate produzioni teatrali e televisive europee e statunitensi.
Lovesong è una canzone d’amore all’amore, racconta del bisogno emotivo e di relazione che ciascuno di noi ha, ma anche della complessità dei rapporti umani e della mortalità dei sentimenti: ci porta dentro la nostra solitudine esistenziale e ci mostra l’impossibilità di guardarci davvero l’un l’altro.
La performance partirà da un idillio solo immaginario per mostrarci l’ostico delle relazioni e quell’aspirazione al contatto mai realmente appagata, in un andirivieni di delicatezza e violenza, desiderio, affanno, slancio, pathos e conflitto, sospesi tra la poesia del prendersi cura dell’altro e l’incombente senso d’incomunicabilità.
Musiche: Barbara Morgesten, Angelo Badalamenti, Pearl Jam, Depeche Mode, Nancy Sinatra, Johnny Cash, The Cinematic Orchestra, Elvis Presley, Pink Floyd, Leonard Cohen, Velvet Underground & Nico, Radiohead, Damien Rice, Joy Division, Jacques Brel, Amy Winehouse. Foto: Fernando Alfieri, Claudio Paliotti. Audio e Luci: Teatro Bolivar.