Festa della Città: gran finale con la premiazione degli sportivi. Il video di Gigio Donnarumma
POMPEI. Con la cerimonia di premiazione dei giovani campioni pompeiani che attraverso lo sport hanno portato lustro e gloria a Pompei, accompagnata dalle note dell’Artemus Ensemble, si è conclusa ieri la X edizione della Festa della Città.
Il primo cittadino Carmine Lo Sapio ha consegnato una targa e una pergamena commemorativa ad Antonio Garofalo, astro nascente del nuoto italiano, che ha conquistato la medaglia d’oro nei “50 metri Nuoto con ostacoli”. A ritirare il premio, il giovane sportivo, in persona. Targa e pergamena sono state consegnate anche al vogatore Aniello Sabbatino, medaglia d’oro ai Campionati Mondiali 2021, “per gli alti valori umani e sportivi e per i prestigiosi successi ottenuti nell’attività agonistica del canottaggio”. A ritirare il premio, il papà di Sabbatino, impegnato con la squadra per gli allenamenti.
Premiato anche il portiere Azzurro, Gianluigi Donnarumma, “illustre sportivo, calciatore e portiere italiano, campione d’Europa 2021 con la Nazionale Italiana di Calcio, annoverato tra i maggiori talenti della sua generazione” che con le sue gesta ha fatto sorridere e piangere di gioia l’Italia intera diventando anche il Miglior Giocatore di Euro2020.
Dopo i match con la Nazionale dei giorni scorsi (contro Spagna e Belgio in Nations League), il campione europeo e attualmente portiere del Paris Saint-Germain ha fatto ritorno in Francia. Il premio è stato ritirato dalla sorella, ma lui ha voluto comunque esserci, seppur virtualmente e ha inviato un video messaggio di ringraziamento all’amministrazione e alla città tutta.
«Sono onoratissimo di ricevere questo riconoscimento dalla mia città – ha detto il “Gigio Nazionale” – e volevo ringraziarvi tutti per l’affetto che mi avete sempre dimostrato. Vi assicuro che alla prima occasione vi verrò a ringraziare personalmente in Comune. Forza Italia e forza Pompei» è stata la conclusione del numero 1 azzurro.
A chiudere la serata il concerto pop-sinfonico dell’Artemus Ensemble diretto da Alfonso Todisco con la band “Storie Distratte” dal titolo “Fabrizio De André – Quando la poesia incontra la canzone” e la voce recitante di Mariasole Di Maio.
Sempre ieri, in occasione della terza e ultima giornata della “Festa della Città 2021” è pervenuto anche il messaggio ai pompeiani da parte dell’arcivescovo Tommaso Caputo. “Diciassette anni fa – ha scritto il prelato – Carlo Azeglio Ciampi, allora Presidente della Repubblica, conferì a Pompei, con decreto, il titolo di Città, riconoscimento non formale, attraverso il quale se ne affermava l’importanza per il suo patrimonio artistico, culturale e religioso. La nostra è una città davvero speciale. La data di fondazione è il 29 marzo 1928, un anno e cinque mesi dopo la morte del Beato Bartolo Longo. Eppure, proprio l’Avvocato, divenuto Apostolo della Carità, ne è considerato a pieno titolo il Fondatore”.
“Il suo merito – ha proseguito mons. Caputo – è nell’accoglienza piena della volontà divina sulla sua vita, ma Bartolo Longo è certamente un modello anche di passione e impegno civile, al quale guardavano e guardano anche i non credenti. Lui, da uomo di Dio e della Madonna, aveva una prospettiva eterna, contribuiva alla costruzione del Regno di Dio e alla salvezza dei fratelli. È indubbio però che dalla sua azione la società civile ebbe un indiscutibile beneficio”.
“Cos’era Pompei – si chiede l’arcivescovo – prima che Longo vi arrivasse se non un Valle abbandonata e resa pericolosa dai briganti e dalla malaria? Quale vita avrebbero avuto le migliaia di bambini e ragazzi accolti se fossero stati abbandonati a sé stessi? Chi li avrebbe liberati dallo stigma sociale di essere figli di un carcerato? Quale speranza di reinserimento sociale avrebbe avuto un detenuto nel tempo in cui prevalevano le teorie lombrosiane? Chi avrebbe dato un lavoro a chi viveva in aree del Paese caratterizzate da analfabetismo diffuso e miseria?”.
“Bartolo Longo – evidenzia Caputo – è esempio per tutti perché cercò sempre il raggiungimento del bene comune, è esempio ancora oggi perché non fu indifferente al dolore e ai bisogni degli altri né mai cedette a quella che Papa Francesco definisce “cultura dello scarto”».
“Noi tutti – conclude quindi l’arcivescovo – siamo debitori del Beato e non è affatto un caso se la nascita della Città è celebrata non nel mese di gennaio, quando, nel 2004, il Presidente Ciampi conferì a Pompei il titolo, ma a ottobre, per convenzione. È in questo mese del 1872 che Bartolo Longo giunse per la prima volta nell’alloro Valle e sappiamo quali siano stati i frutti generati da quell’arrivo. È in quel momento che è cominciata la nuova storia di Pompei, una storia di cui essere orgogliosi”.