Pompei Street Festival, iniziato il conto alla rovescia per la kermesse artistica internazionale
POMPEI. È iniziato il conto alla rovescia per “Pompei Street Festival”, la grande kermesse artistica che dal 24 al 26 settembre 2021, attraverso i linguaggi universali della street-art, della musica e del cinema, trasformerà la città degli Scavi e del Santuario in un unico, grande hub culturale.
Per tre giorni Pompei respirerà un’atmosfera internazionale grazie alla residenza artistica sul territorio dei creativi che da tutto il mondo hanno risposto all’appello del Festival. L’obiettivo dichiarato degli organizzatori è far sì che l’evento rappresenti una spinta decisiva verso una “rivoluzione civica e culturale” che parta da Pompei per propagarsi ovunque.
«Pompei Street Festival – spiega l’ideatore e direttore artistico Nello Petrucci – vuole essere un festival internazionale con l’obbiettivo di far conoscere al grande pubblico le diverse espressioni d’arte. Importanti street artist, provenienti da diversi Paesi del mondo, cineasti internazionali e musicisti si incontreranno per la prima volta in una cornice unica, Pompei. Confrontandosi, creando un forte momento di aggregazione sociale e scambi culturali, terreno fertile per nuove collaborazioni artistiche. Il pubblico diventa protagonista, una full immersion nel mondo dell’arte, in cui seguire gli artisti durante il processo creativo. La possibilità di creare una simbiosi tra pubblico e artisti, credo sia un grande momento creatività culturale».
«L’arte – aggiunge Petrucci – ci permette di indagare noi stessi, di interrogarci e di approfondire quell’aspetto che molto spesso è difficile esprimere con le parole e che, attraverso i colori, le immagini, le note, lasciano all’immaginazione dello spettatore libera visione. In un momento difficile come questo, arte e cultura non possono che rappresentare un punto di partenza di un qualcosa che ci aspettiamo diventi un “nuovo Rinascimento”. Pompei ha bisogno di eventi come questo».
«Il concept del reparto Street Music – dice Alfonso Todisco, direttore artistico della sezione musicale del Psf – intende la “strada” come punto di incontro non solo tra artisti e pubblico, ma anche tra i generi musicali. Dal jazz al pop, dal rap alla classica, dal cantautorato al rock, la programmazione live sarà caratterizzata da un viaggio tra i generi, favorendo le contaminazioni e le collaborazioni tra i musicisti. Circa 20 concerti in 3 giorni, con ospiti d’eccezione, giovani talenti e la partecipazione di numerose realtà locali».
«L’esigenza di riappropriarsi degli spazi culturali. È questa la spinta naturale per la nascita del festival. Le arti che si fondono e rispettano le proprie peculiarità» ha detto invece Andrea Valentino, direttore artistico della sezione Cinema, che aggiunge: «Il cinema durante la pandemia ha perso la ritualità magica della sala: gli spettatori, purtroppo, durante questo periodo di sospensione, si sono abituati alla visione domestica. Il nostro compito é riportare le giovani generazioni al cinema, far vivere i luoghi dell’immaginazione, ricreare l’alternativa alla visione frammentaria».
«La kermesse – continua Valentino – ha uno sguardo internazionale, proporremo film giunti da ogni parte del globo, per questo abbiamo scelto una giuria di qualità composta da personalità di spessore come il maestro Pericle Odierna, il regista iraniano Mohamed Fard, il montatore Alessandro Marinelli, l’art director turco Mehmet Oflazoglu. Ci interessa porre le basi per creare un vero e proprio crocevia culturale del Mediterraneo: Pompei con la sua storia e la sua seducente bellezza è il luogo perfetto per fare incontrare sensibilità e creatività».
«È significativa la nascita di un festival di Street Culture proprio a Pompei, che potremmo definire la culla della Street Art» commenta Chiara Canali, direttrice artistica per la street-art, che traccia un parallelo con il vissuto antico della città vesuviana.
«In epoca romana – dice infatti Canali – Pompei fu un caso esemplare di utilizzo creativo del muro. Degne di nota per quantità e qualità sono le scritte rinvenute sui muri delle vie di Pompei: poesie e versi d’amore, inserzioni commerciali, ma anche frasi di propaganda politica o esclamazioni volgari dedicate a prostitute. Oggi, come in passato, l’arte di strada ritorna a essere un libro perennemente aperto, crea un dialogo diretto con i cittadini perché li coinvolge nella vera essenza dei luoghi in cui si trova grazie al suo carattere site-specific. Infine ci consente di realizzare percorsi di arte pubblica facilmente accessibili a tutti, giocando un ruolo fondamentale nell’esperienza turistica locale e globale».
Ora non resta che godersi la prima edizione di Pompei Street Festival: manca ormai poco alla partenza e l’arte comincia già “a riscaldare i motori”, così come le coscienze.