Pompei, ecco le origini di via Roma e via Plinio: in principio erano Strada Provinciale

POMPEI. Questa è la storia del tratto di strada provinciale, della lunghezza di 2.981 metri, che collegava l’allora Valle di Pompei a Torre Annunziata. Iniziava dal Santuario mariano e passando per gli scavi archeologici arrivava fino all’alveo di via Settetermini, primo centro abitato della città oplontina (ricordiamo che una zona di Valle di Pompei era frazione di Torre Annunziata e che il Comune di Pompei nacque solamente nel marzo del 1928).

Nel 1890 la Valle di Pompei in pieno progresso civile, scaturito dall’impegno dell’avvocato Bartolo Longo, che con tutte le sue forze stava facendo nascere intorno al Santuario la Nuova Pompei.

La nascente città trovava però un grande ostacolo alla sua espansione in quanto la grande strada che la congiungeva a Torre Annunziata era quasi sempre disagiata e pericolosa; e tali difficoltà non incoraggiavano certamente le relazioni commerciali e industriali tra i due territori. Si aggiunga poi che la Via Provinciale, in quanto arteria principale, era percorsa continuamente da un numero enorme di veicoli di ogni sorta.

Essendo di terreno battuto, d’inverno diventava addirittura impraticabile per il fango e per la melma, mentre d’estate, a causa del fitto e denso polverone, si tramutava in una strada orribile e desolante.

A farne le spese erano i forestieri che venivano a visitare gli Scavi, ma soprattutto i pellegrini che si recavano al Santuario in preghiera alla Vergine del Rosario. Lo stesso Santuario veniva altresì danneggiato in quanto il suo pavimento artistico, le dorature e gli affreschi, erano continuamente ricoperti dalla polvere che si alzava dalla strada a causa del continuo passaggio di mezzi e carrozze.

Nugoli di polvere che spesso si sollevavano fino a raggiungere la sommità della Basilica; durante i giorni di pioggia, inoltre, si formavano grandi pozzanghere e il fango schizzava fino all’entrata del Santuario.

Allora Bartolo Longo capì che era il momento di agire e sottoporre la problematica alle autorità provinciali. Fu così che si rivolse ad un suo caro amico, l’avvocato Francesco Auriemma, che aveva messo altre volte a disposizione le sue amicizie napoletane per risolvere questioni legate al sussidio dei figli dei carcerati.

L’Auriemma rivolse fervide istanze al Comm. Domenico Pagliano, presidente della Deputazione Provinciale napoletana, ed ai volenterosi e provvidi colleghi che il 29 aprile del 1899 si riunirono e votarono all’unanimità il progetto di lastricamento della strada Torre-Valle di Pompei.

La decisione fu motivata con la considerazione che la strada in questione, oltre a collegare i due territori fiorenti e le due realtà, quella religiosa e quella archeologica, era troppo bella ed importante per non essere lastricata.

Il lastricamento del tratto di strada fu eseguito per mezzo di grossi basoli di grandi dimensioni scalpellati a mano, che resero sicuramente più agevole a migliaia di italiani e stranieri la visita e lo studio delle meraviglie dell’antichità in nome della Storia, e di quelle della religione in nome della Fede.

Oggi il tratto di strada che ricade nel Comune di Pompei è denominato “via Roma” e “via Plinio” ed è uno dei più eleganti e turistici della città, anche se purtroppo viene continuamente mortificato da lavori stradali che ne danneggiano il basolato caratteristico, spesso rimosso e sostituito da asfalto, a mo’ di macchia di leopardo. Speriamo che l’ente comunale possa preservarlo nel tempo in quanto la strada è memoria storica della città.

Nella foto risalente alla metà degli anni Venti si può osservare la strada provinciale Valle Di Pompei-Torre Annunziata (oggi Via Roma): il tratto di strada in questione è quello davanti al pastificio “La Rana-De Fusco”. La foto è molto animata e mette in risalto il lastricamento effettuato anni prima, dove in bella mostra ci sono i caratteristici basoli presenti ancora oggi. Foto: Luigi Ametrano. Fonte: periodico “Valle di Pompei”, anno IX, maggio 1899 pag. 65.

Luigi Ametrano

Luigi Ametrano

Imprenditore alberghiero con la passione per la scrittura e la storia recente di Pompei

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