“Litigare noli”, ovvero “Non litigare”: l’iscrizione ritrovata nell’Insula Occidentalis di Pompei
POMPEI. “Litigare noli” ovvero “Non litigare!” è l’invito riportato dalla singolare iscrizione a mosaico rinvenuta negli ultimi giorni sulla soglia di ingresso di un ambiente della Casa VI, 17, 32-36, nell’Insula Occidentalis di Pompei, dove sono in corso gli interventi del cantiere di messa in sicurezza.
L’iscrizione non è affatto inedita, in quanto fu già individuata nel corso dello scavo avvenuto negli anni ’70 del secolo scorso, ma successivamente venne ricoperta da strati di livellamento.
La casa di pertinenza, invece, fu scavata al livello del piano stradale nei primi anni dell’800 e disegnata da Mazois, ma fu bombardata nel 1943 e in parte restaurata negli anni ‘70 del Novecento.
È una delle sorprese riservate dal cantiere aperto nell’Insula Occidentalis di Pompei, che tra circa un anno consentirà al pubblico di visitare le straordinarie ville urbane di Marco Fabio Rufo e di Maio Castricio, la Casa del Bracciale d’Oro e la Casa della Biblioteca, finora non accessibili perché utilizzate come sede dei laboratori di restauro del Parco.
L’intervento, che ha richiesto il montaggio di una gru da 65 metri, consentirà di restituire ai visitatori una serie di complessi abitativi unici per eleganza e raffinatezza.
Si tratta di edifici estesi per quasi 6mila metri quadrati complessivi, affacciati sul Golfo di Napoli e dove il legame tra la città e il territorio circostante, tra Pompei e il “suo” mare, prende forma e significato.