Il Santuario di Pompei invita i fedeli ad aderire alla campagna vaccinale anti-Covid
POMPEI. Il Santuario di Pompei, attraverso la propria pagina Facebook, invita i fedeli ad aderire alla campagna vaccinale contro il Covid-19, uniformandosi così a quanto deciso nel corso della Conferenza Episcopale Campana (Cec), che si è tenuta proprio nei giorni scorsi nella città mariana.
Una seduta cui ha partecipato anche il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha chiesto ai vescovi di invitare i fedeli a vaccinarsi, per immunizzare quanto più possibile la popolazione campana.
La campagna vaccinale anti-Covid – si legge sull’account ufficiale del Santuario – strumento indispensabile per vincere la battaglia contro la pandemia, ha raggiunto numeri incoraggianti. Molto è stato fatto, ma tanto resta ancora da fare. Il dubbio per vaccinarsi resta un fenomeno ancora diffuso e, in particolare, in Campania, tale dato preoccupa specialmente nella fascia d’età tra i 40 e i 70 anni.
C’è poi la citazione delle prole del Santo Padre. “Ricordiamo – scrive il Santuario – quanto dichiarato da Papa Francesco nell’intervista televisiva del 10 gennaio scorso: “lo credo che eticamente tutti devono prendere il vaccino. Non è una opzione, è un’azione etica. Perché ti giochi tu la salute, ti giochi la vita, ma anche giochi la vita degli altri“.
“Si deve fare – ha aggiunto il Pontefice – se i medici lo presentano come una cosa che può andare bene e che non ha dei pericoli speciali, perché non prenderlo? (…) La sfida è farmi vicino all’altro, vicino alla situazione, vicino ai problemi, farmi vicino alle persone“.
Infine, l’invito del Santuario ai fedeli affinché compiano “questo gesto di responsabilità verso sé stessi, i propri cari e l’intera comunità. La vaccinazione è l’unica strada che può condurre tutti noi fuori da un tunnel, che ha causato indicibili sofferenze, minato la stabilità sociale, generato la povertà di migliaia di famiglie e causato la morte, solo in Italia, di oltre 127mila persone”.
“Chi non si è ancora vaccinato – conclude quindi il post – può rivolgersi alle strutture predisposte dalle autorità competenti nel proprio Comune di residenza”.