L’arte dello scrocco unisce l’Italia da Nord a Sud
ROMA. Gli scrocconi sono equamente distribuiti in tutto il Paese. La teoria secondo cui sarebbero più diffusi al Sud viene smentita da Francesco Vecchi, conduttore di punta di Mediaset ogni mattina in tv con “Mattino Cinque”.
Il giornalista, nel suo ultimo libro dal titolo eloquente “Gli scrocconi. Per ogni italiano che lavora, dieci vivono sulle sue spalle” (edito da Piemme, disponibile anche su Amazon), va subito dritto al punto: «È falso che gli scrocconi siano prevalentemente al Sud. Sono equamente ripartiti ma il dato più sorprendente è che la propensione al lavoro degli italiani operosi è la stessa al Nord e al Sud».
E aggiunge: «Il sudore degli italiani, quello vero, non fa distinzioni regionali. Di certo, chi tira la carretta al Sud fa ancora più fatica perché il peso di chi si fa trainare è ancora maggiore».
Ad avvalorare ulteriormente le affermazioni di Vecchi ci pensa una ricerca di Spot and Web, nota rivista on-line di marketing e adv, realizzata su un campione di 856 italiani sparsi in tutta Italia in egual misura.
Ebbene, secondo lo studio, gli italiani che ammettono di aver “scroccato” allo Stato almeno una volta nella vita sono il 15%, equamente distribuiti tra aree geografiche.
Nello specifico, il 23% ammette di aver finto una malattia; un corposo 13% di aver fatto il “furbetto del cartellino”; un buon 25% di essersi fatto pagare qualche ora di straordinario a scrocco; un 5% del campione dichiara di aver evaso le tasse mentre non pochi, il 7%, dichiarano di aver percepito il reddito di cittadinanza; il 2% confessa di aver finto separazioni per percepire aiuti sociali.
Ma, al di là dei peccati con lo Stato, la ricerca prende in considerazione anche le abitudini dello scroccare in ambito di amicizie, famiglia e relazioni sociali generiche.
Per cui, tra chi svolge anche queste pratiche, al primo posto ci sono gli scrocconi che andavano agli aperitivi (oppure agli eventi/inaugurazioni) solo per scroccare un pranzo o una cena gratis (21%); seguono quelli che, sebbene abbiano la patente e l’auto, si fanno sempre dare un passaggio in auto per non pagare la benzina o il parcheggio (19%).
Poi ci sono quelli che non pagano il biglietto del bus o della metro (16%); coloro che, per non pagare hotel e ristorante, si fanno ospitare nella casa di vacanza da amici/parenti rappresentano il 12% mentre quelli che, quando andavano a cena cogli amici, dicevano di aver scordato il portafogli per farsi pagare la pizza dai presenti sono il 10%.
Ci sono pure i furbi che, pur di non pagare la sosta nel parcheggio su strada, espongono dei vecchi tagliandi di soste precedenti (7%); anche i ricchi scroccano, quando, pur di tirare fuori meno soldi possibili, fanno decine di visite mediche con il Servizio Sanitario Nazionale intasando le liste d’attesa (6%).
E ancora, ci sono poi quelli che riescono a non pagare l’autostrada (4%) così come i tanti che riescono a guardarsi le tv a pagamento o le piattaforme streaming a scrocco (2%), per finire con chi va nei musei solo le prime domeniche del mese, ovvero quando solitamente c’è l’ingresso gratuito (1%).