Pompei 79 d.C. Una storia romana: il volume di studi che racconta il rapporto con Roma
POMPEI. Il volume di studi “Pompei 79 d.C. Una storia romana” (edito da Electa), pubblicato in occasione dell’omonima mostra del 2021 a Roma, ricostruisce, il rapporto tra la capitale e la città di provincia, conosciuto in tutte le grandi formazioni statuali sia nel passato, sia nel mondo contemporaneo.
Il libro, a cura dell’archeologo Mario Torelli, scomparso nel 2020, fa emergere un rapporto che vede, sin dalla piena età repubblicana, Roma in posizione dominante e che conosce una prima fase, quella dell’alleanza, nella quale Pompei, come gran parte del mondo italico, affianca Roma nella conquista dell’Oriente.
Un’alleanza da cui Pompei trae grandi bottini ed enormi masse di schiavi, ovvero risorse in grado di generare un’economia agraria e manifatturiera capace di invadere con i suoi prodotti l’intera area mediterranea. In questa fase la ricchezza, lo sfarzo e il lusso dell’aristocrazia della capitale si espandono nella periferia, che a volte – come in certi casi accade anche a Pompei – può perfino superare i livelli del centro.
In seguito, nel corso del I secolo a.C., le convulsioni che scuotono l’intera Penisola riducono Pompei allo stato di colonia di Roma: il libro, nel raccontare questa seconda fase, disegna una periferia che entusiasticamente segue il modello del centro, senza però mai poterne uguagliare gli splendori.
Il volume giunge, così, fino al declino sopraggiunto per l’intera Penisola e per Pompei, in particolare nel breve periodo compreso tra il devastante terremoto del 62 d.C. e la tragica fine della città vesuviana, colpita dall’eruzione del 79 d.C.