Stabia, anche Villa Arianna riapre al pubblico
CASTELLAMMARE DI STABIA. Riapre l’area archeologica di Villa Arianna a Castellammare di Stabia. Dopo la chiusura a novembre, dovuta alle restrizioni governative anti-Covid, la splendida villa sulla collina di Varano torna visitabile dal 15 febbraio 2021.
Il sito resterà aperto dal lunedì al venerdì (sabato e domenica chiuso) dalle 9.00 alle 17.00 (ultimo ingresso 15.30). La riapertura avverrà in conformità con tutte le prescrizioni normative in essere per far fronte all’emergenza sanitaria in corso dovuta dal Covid-19.
La villa, così denominata per la grande pittura a soggetto mitologico rinvenuta sulla parete di fondo del triclinio, fu scavata quasi interamente tra il 1757 e il 1762, sotto la direzione dell’ingegnere svizzero Karl Weber.
Lo scavo a quei tempi era condotto attraverso esplorazioni sotterranee che prevedevano solo il recupero degli oggetti e non anche l’indagine dell’intero contesto architettonico: pertanto, le suppellettili e gli affreschi meglio conservati venivano prelevati e inviati al Museo Borbonico presso il Palazzo Reale di Portici.
Le pitture considerate di “scarso pregio” o rovinate, invece, venivano lasciate sul posto e spesso ulteriormente danneggiate dagli stessi scavatori. Ma gli apparati decorativi testimoniano non solo l’alto tenore di vita che qui doveva svolgersi, ma anche il gusto estremamente raffinato di una committenza altolocata ed esigente.
Dell’edificio, di cui una gran parte risulta ancora interrata, si conosce la pianta redatta in epoca borbonica attraverso i rilievi fatti nei cunicoli, scavati e successivamente ricoperti.
La Villa di Arianna, la cui area scavata si estende per circa 2.500 metri quadrati, ha una pianta complessa, sia perché frutto di successivi ampliamenti, sia perché si adatta alla conformazione della collina di cui segue l’andamento.
La “villa”, collegata con la pianura sottostante attraverso una serie di rampe su sei livelli, è articolata in quattro nuclei essenziali: atrio e ambienti circostanti risalenti ad età tardo-repubblicana; ambienti di servizio e termali; ambienti ai lati del triclinio estivo, risalenti ad età neroniana; la grande palestra annessa alla “villa” in età flavia.
Una lunga galleria, infine, partendo dalle rampe passava sotto agli ambienti residenziali per giungere nella parte rustica, dove vi era l’accesso alla “villa” dal pianoro di Varano.