Al centro Bartolo Longo di Pompei è arrivata la Befana per 160 bambini
POMPEI. La Befana è il giorno dei piccoli per eccellenza e certamente anche quest’anno una “festa” simbolica non poteva mancare per tanti bambini che già da molti mesi hanno visto le loro piccole vite sconvolte dall’arrivo della pandemia da coronavirus.
C’è poi da dire che il Centro “Bartolo Longo” di Pompei è sempre presente in queste occasioni, senza far mancare mai agli ultimi e ai più indifesi della società un abbraccio affettuoso e pieno di speranza.
È così che ieri nell’istituto di via Sacra, come sempre sotto il coordinamento attento e preciso di fratel Filippo Rizzo, ben 160 bambini (appartenenti a circa 100 nuclei familiari) hanno potuto vivere una Epifania serena e gioiosa, dimenticando per qualche ora la tristezza del momento.
E lo stesso si può dire per le loro famiglie, molte delle quali in questo momento stentano ad arrivare a fine mese, a causa della crisi economica che da mesi accompagna l’emergenza sanitaria: senza un aiuto concreto non avrebbero potuto offrire una Befana così spensierata ai propri bambini.
Ecco allora che giocattoli, abbigliamento, palloni, doni, strumenti per il lavoro, dolci di ogni tipo e caramelle hanno allietato l’intero pomeriggio di oltre 150 tra bambini e ragazzi meno fortunati che frequentano il Centro “Bartolo Longo”.
Sempre osservando scrupolosamente le regole del distanziamento e tutte quelle previste dalla legge, i ragazzi, dopo qualche minuto di raccoglimento per riflettere sul significato spirituale dell’Epifania, in maniera ordinata e composta hanno ricevuto i doni arrivati appositamente per loro da tanti benefattori.
«Oltre ai doni – spiega fra’ Filippo Rizzo dei Fratelli delle Scuole Cristiane che da oltre cento anni gestiscono il Centro “Bartolo Longo” – abbiamo fatto in modo che i più piccoli comprendessero il valore cristiano dell’Epifania».
«Inoltre – aggiunge il religioso – ci tenevamo a offrire un segno di appartenenza all’istituto “Bartolo Longo”, per farli avvicinare sempre più al carisma del Beato e a quella che è la nostra vera missione: la carità e l’aiuto da offrire sempre ai più deboli e ai dimenticati della società».
Ovviamente tutto questo è possibile grazie ai tanti benefattori che, con il loro prezioso contributo, mettono a disposizione tutto quello che serve per rendere meno difficile la vita di tanti bambini.
E, forse mai come stavolta, la lista di chi ha contribuito con un nobile gesto alla felicità dei più piccoli si è rivelata straordinariamente lunga.
L’Iper G di Angri ha donato 300 calze e gli addobbi per la festa; Ad Hoc ha messo a disposizione 50 barattoli di cioccolato spalmabile Lindt; Unieuro ha invece donato 10 stiracapelli per le ragazze che frequentano i corsi da parrucchiera.
Venti libri e tanti dolcetti sono stati poi offerti dall’associazione culturale no profit Poesie Metropolitane, dell’ex alunno Amedeo Saad; la signora Roberta di Angri ha donato giocattoli e caramelle, mentre l’avvocato Roberto Romano di Pompei ha offerto 10 chili di caramelle.
La delegazione di Napoli del Sovrano Militate Ordine di Malta, con il supporto e la fattiva collaborazione del Corpo Militare Ordine di Malta, unità territoriale Campania, ha donato 20 chili tra dolci, caramelle e cioccolata.
Il Rotary Club Napoli Castel Sant’Elmo ha donato abbigliamento e giocattoli; Mago Irman (Gaetano Cirillo) ha coinvolto altri maghi che hanno donato tante calze piene di deliziosi dolci.
E ancora: il signor Antonio Bianco di Sant’Antonio Abate ha regalato 52 palloni, mentre la pasticceria Cavaliere di Gragnano e il bar Nunzio di Castellammare hanno offerto squisiti dolci artigianali.
L’Angolo Fiorito di Pompei ha offerto gli addobbi natalizi, mentre l’imprenditore Angelo Verdoliva di Pompei ha donato confezioni di dolci destinate alle famiglie in difficoltà.
Davvero tantissime le offerte arrivate: una gara di solidarietà senza precedenti per regalare un sorriso ai bambini e alle loro famiglie. «Nonostante il Covid – conclude fratel Filippo – la carità non si è fermata e abbiamo confermato una tradizione a cui la grande famiglia del “Bartolo Longo” è molto legata. Ringrazio anche tutti i collaboratori che mi hanno aiutato nella distribuzione».
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