Pompei, il consueto omaggio floreale di Capodanno alla Madonna del Rosario
POMPEI. Una corona di fiori dedicata alla Madonna di Pompei in questo inizio del nuovo anno. Non ai piedi della statua che sormonta la facciata monumentale del Santuario, come accadeva ogni anno, ma dalla loggia della basilica.
Questo primo giorno dell’anno, a casa delle disposizioni anti-Covid, non è stato possibile, infatti, lo svolgimento della consueta cerimonia con cui la corona di rose veniva deposta sulla sommità del tempio pompeiano.
La Chiesa in questa giornata ha celebrato la 54esima Giornata mondiale della Pace. «In tempi normali – fa sapere il Santuario – i vigili del fuoco sarebbero saliti in cima alla facciata del Santuario per omaggiare la Madonna del Rosario, la cui immagine è scolpita in una statua realizzata da Gaetano Chiaromonte, sul cui piedistallo è posta l’iscrizione “PAX”».
«Il Beato Bartolo Longo infatti – prosegue la nota – volle che la Facciata fosse dedicata proprio alla pace universale. Per ovvie ragioni non è stato possibile compiere questo gesto semplice di devozione, ma una corona di fiori, donati a Maria Santissima, non poteva mancare. La potete vedere al centro della foto, sulla loggia della Basilica».
Il Santuario riporta, poi, un brano del messaggio che il Santo Padre ha preparato per la Giornata della Pace. Nel consueto messaggio per la Giornata, intitolato “La cultura della cura come percorso di pace”, Papa Francesco ha rivolto un invito ai fedeli.
«Come cristiani, teniamo lo sguardo rivolto alla Vergine Maria, Stella del mare e Madre della speranza. Tutti insieme collaboriamo per avanzare verso un nuovo orizzonte di amore e di pace, di fraternità e di solidarietà, di sostegno vicendevole e di accoglienza reciproca».
«Non cediamo – ha proseguito il Pontefice – alla tentazione di disinteressarci degli altri, specialmente dei più deboli, non abituiamoci a voltare lo sguardo, ma impegniamoci ogni giorno concretamente per formare una comunità composta da fratelli che si accolgono reciprocamente, prendendosi cura gli uni degli altri».