Pompei ricorda Elena del Montenegro, Regina d’Italia e Rosa d’Oro della Cristianità
POMPEI. Sabato 28 novembre 2020 alle ore 11, presso la Basilica Pontificia di Pompei, malgrado la pandemia ma nel rispetto di tutte le norme sanitarie, si terrà la solenne celebrazione eucaristica in suffragio ed in memoria di Elena Petrovic Njegosh del Montenegro. La cerimonia ricorderà il 68esimo anniversario del richiamo a Dio della “Regina della Carità”.
Ad officiare la funzione sarà il vicerettore, don Ivan Licinio. L’evento è organizzato dall’Associazione Internazionale Regina Elena Odv (Aire), che si prodiga, da anni, a porre in essere iniziative umanitarie e di sostegno sanitario, oltre che eventi spirituali, culturali, storici e a favore della pace e dell’ambiente. Il presidente nazionale del sodalizio, Ilario Bortolan, sarà rappresentato dal vicepresidente nazionale, Giovanni Albano, e dal delegato, Rodolfo Armenio.
E molto hanno in comune la Principessa di Napoli e Regina d’Italia Elena del Montenegro con la Beata Maria Cristina di Savoia, Regina delle Due Sicilie dal 1832 e madre dell’ultimo Re, Francesco II. Ambedue erano donne dedicate al prossimo.
Elena del Montenegro era molto schiva e riservata, seppure colta e poliglotta, proveniente dal territorio montenegrino. Di credo ortodosso, si convertì al cattolicesimo per convolare a nozze con il primo Principe di Napoli. Salita al trono assieme al consorte Vittorio Emanuele III l’11 agosto 1900, a causa dell’assassinio del suocero per mano del rivoltoso Gaetano Bresci, si trasferì quindi in Quirinale.
Allo scoppio della I Guerra Mondiale da subito si prodigò per gli ammalati e le vittime, cercando sostegno economico con la vendita della sua “Foto autografata”. Operò direttamente come infermiera ed ottenne che il Quirinale fosse usato come ricovero per gli infermi (Ospedale n. 1).
Ideò anche una nuova serie di francobolli utilizzando come bozzettista il pittore Francesco Paolo Michetti, a cui diede precise indicazioni grafiche. Dai bozzetti fu poi ricavato il francobollo noto come “Michetti a destra” in quanto illustrava l’effigie di Vittorio Emanuele III rivolta a destra.
Il 28 dicembre 1908 Reggio Calabria e Messina furono colpite da un disastroso terremoto e maremoto e subito la Regina si dedicò ai soccorsi in prima linea.
Oltre a curare come infermiera, si interessava allo studio delle malattie, nonché fu una antesignana dei “corsi di aggiornamento professionale”, affermando e promuovendo già all’epoca iniziative per la formazione e l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari, per la ricerca contro la poliomielite, per la malattia di Parkinson e soprattutto contro il cancro.
Ottenne dal Sommo Pontefice Pio XI il conferimento della “Rosa d’Oro della Cristianità”, importantissimo riconoscimento di cui risulta l’ultima Regina insignita .
Il 23 settembre 1943 la figlia Mafalda venne arrestata dai nazisti e portata nel lager di Buchenwald, dove morì il 28 agosto 1944. Dopo la fine della guerra, Elena seguì il consorte in Egitto, il 9 maggio del 1946, subito dopo che Vittorio Emanuele III ebbe abdicato a favore del figlio Umberto, assumendo il titolo di Conte di Pollenzo. La coppia si ritirò a Villa Jela, in Alessandria, ospite di Re Farouk I, dove morì Vittorio Emanuele III il 28 dicembre 1947.
Nel 1949 scoprì di essere malata di cancro e si trasferì in Francia per le cure, a Montpellier. Nel novembre 1952 si sottopose a un difficile intervento chirurgico cui non sopravvisse. Fu sepolta, come suo desiderio, nel cimitero Saint-Lazare a Montpellier.
L’intera città si fermò per assistere e partecipare al suo funerale. La Municipalità di Montpellier ha intitolato il viale che porta al cimitero alla Regina Elena e l’Associazione Internazionale Regina Elena le ha innalzato un monumento, inaugurato il 25 novembre 1989.
Il 15 dicembre 2017, la sua salma è stata traslata al Santuario di Vicoforte, nella cappella di San Bernardo, dove due giorni dopo sono stati tumulati anche i resti mortali del consorte.