Pompei, il monito dell’arcivescovo Caputo: «Non diventiamo indifferenti ai poveri»
POMPEI. «Nella 33esima domenica del tempo ordinario, per iniziativa di Papa Francesco, è anche la Giornata Mondiale dei Poveri, che ben si innesta su questa pagina evangelica. Come il servo fannullone, anche noi, spesso siamo tentati di non far nulla, di attendere, di sfuggire alle nostre responsabilità. Pecchiamo di omissione e, tante volte, lo facciamo proprio nei confronti dei poveri. Diventiamo indifferenti. Ma Gesù ci chiede di vincere l’indifferenza e di spendere i nostri talenti per i nostri fratelli più piccoli e bisognosi».
Lo ha detto ieri l’Arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, presiedendo la Messa in occasione della IV Giornata Mondiale dei poveri.
«Qui a Pompei – ha proseguito – abbiamo un valente esempio di come mettere a frutto i propri talenti proprio al servizio dei poveri e degli emarginati. Il Beato Bartolo Longo utilizzò le sue doti di scrittore, di manager, di avvocato, di leader, per dare un futuro a migliaia e migliaia di orfani, figli e figlie di carcerati. E quando non riusciva a fare qualcosa con le sue sole forze umane, pregava, pregava intensamente!».
«Prendiamo a modello il nostro fondatore – ha poi aggiunto l’alto Prelato – facciamo nostro il suo impegno, il suo zelo. Tutti noi, pompeiani e devoti della Madonna di Pompei, siamo chiamati a portare avanti la sua opera, insieme ai responsabili dei nostri Centri, qui presenti a questa celebrazione, che ringrazio dal profondo del cuore per l’amore e la dedizione con cui portano avanti il loro compito non facile, soprattutto in questo periodo così complesso e problematico. Contate sempre – ha poi concluso monsignor Caputo – sull’appoggio e sulle preghiere della Chiesa di Pompei, a partire dal Vescovo!».
Alla celebrazione hanno partecipato i responsabili e gli ospiti delle opere di carità che, da oltre 130 anni, ovvero da quando a fine Ottocento furono fondate dal beato Bartolo Longo, accolgono chi vive nel disagio.
Tra queste, oltre alla Mensa “Papa Francesco”, le case famiglia del Centro per il bambino e la famiglia “Giovanni Paolo II”, i Centri educativi “Bartolo Longo” e “Beata Vergine del Rosario”, retti rispettivamente dai Fratelli delle scuole cristiane e dalle suore Domenicane “Figlie del santo Rosario di Pompei”.