Il Monumento ai Caduti: la storia dell’obelisco con cui Pompei ricorda le vittime di tutte le guerre
POMPEI. Il 4 novembre l’Italia celebra l’anniversario della Vittoria nella Grande Guerra (1918), ma anche la Giornata dell’Unità Nazionale e la Festa delle Forze Armate. Pompei ogni anno celebra questa triplice ricorrenza istituzionale con una cerimonia solenne ai piedi del Monumento ai Caduti in Guerra, situato in piazza Bartolo Longo.
In questa occasione la città si stringe intorno al ricordo anche di tutti i cittadini pompeiani che hanno perso tragicamente la vita servendo la Patria nei due conflitti mondiali e delle vittime di tutte le guerre.
Una recente iniziativa del Club Rotaract Pompei, nell’ambito del progetto per la “Giornata Rotariana del patrimonio culturale”, ha permesso di installare (il 4 novembre 2019) nei pressi del Monumento ai Caduti un totem informativo che, con testi e foto inediti, ricostruisce – a beneficio di cittadini e turisti – la gloriosa storia dell’obelisco che oggi con la sua autorevolezza impreziosisce piazza Bartolo Longo.
Il testo, prodotto al termine di minuziose ricerche storiche durate diversi mesi, è stato curato dall’allora presidente del Club Rotaract, Luisa La Mura, e da Antonella Ficuciello, rispettivamente pronipote e nipote del commendatore Roberto Ficuciello, che si impegnò in prima persona per la realizzazione dell’obelisco.
Il Monumento ai Caduti (della I Guerra Mondiale) di Pompei fu inaugurato il 2 maggio 1926 in piazza Vittorio Veneto. Eseguito su bozzetto e sotto la direzione dell’architetto Fratel Costanzo, già vicedirettore dell’Ospizio “Bartolo Longo”, fu infatti fortemente voluto dall’Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Reduci di Guerra di cui il commendator Ficuciello era componente del direttivo sezionale.
(Foto: Archivio La Mura/Ficuciello; Associazione Nazionale Famiglie Caduti, sez. Pompei; Made in Pompei).
Alla cerimonia intervennero eminenti autorità, tra cui il Presidente della Camera, le rappresentanze dei Fasci della Provincia ed una schiera di mutilati belgi, tra questi “Il più grande Mutilato d’Italia, il Cantore del Sacrificio, Carlo Deleroix” [cit. Matteo Della Corte in “Ai nostri Caduti”]. Furono ricordati i combattenti ed i Caduti della sola comunità di Pompei, all’epoca denominata Valle di Pompei e frazione del Comune di Scafati.
Alcuni anni dopo, il 9 novembre del 1952, il commendator Roberto Ficuciello, in qualità di presidente del comitato esecutivo “Pro Monumento Caduti in Guerra” sorto per il rifacimento del monumento, fece aggiungere una lapide in marmo e bronzo (il cui testo fu curato dall’archeologo Matteo Della Corte) che eternasse i nomi dei 64 caduti di Pompei della II Guerra Mondiale, militari di tutte le Armi, caduti in Russia, nei Balcani, in Grecia, in Italia, nei campi di prigionia in Africa e in Germania, al di qua e al di là della Linea Gotica.
In quella circostanza il Monumento fu spostato dalla sede originaria di piazza Vittorio Veneto (perché l’area, situata presso la stazione della Circumvesuviana, divenne il terminus della linea tranviaria Salerno-Pompei) in piazza Bartolo Longo, dov’è attualmente ospitato.
La manifestazione fu prettamente a carattere militare e la cerimonia fu presieduta da S. E. Mons. Roberto Ronca, che benedisse il monumento, e dall’on. Giulio Sansonetti, presidente centrale dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti in Guerra e oratore ufficiale dell’inaugurazione del monumento e della lapide.
Per onorare ulteriormente la memoria dei nostri Martiri e consacrare la loro perenne presenza nella bella cittadina di Pompei, il commendator Ficuciello, nel frattempo divenuto responsabile provinciale dell’Associazione Caduti, si prodigò per la realizzazione di un Ossario, situato al piano elevato nel cimitero cittadino, curando anche il recupero ed il rientro dei resti mortali dei caduti nella battaglia di El Alamein, combattuta durante la campagna del Nord Africa (23 ottobre-3 novembre 1942) e di alcune vittime della Prima Guerra Mondiale.
L’Ossario venne quindi inaugurato nel maggio del 1971 dall’allora Vescovo di Pompei, mons. Aurelio Signora: da quel momento, ogni primo lunedì del mese, l’Ossario ospitò una Santa Messa per i Caduti di tutte le guerre e per tutti i defunti.
Il sacrario, che nel corso degli anni era andato incontro ad un processo di degrado, fu risistemato dal Comune, allora guidato dal commissario prefettizio Donato Cafagna, su interessamento del Cav. Vincenzo Sicignano, attualmente responsabile della Sezione di Pompei dell’Associazione nazionale Famiglie dei Caduti. L’Ossario così ristrutturato fu benedetto il 2 giugno 2017 da mons. Giuseppe Adamo, vicario del Santuario di Pompei.